[19/04/2010] News

Il 12 ottobre referendum mondiale sul clima?

LIVORNO "La Propuesta País", un documento presentato dai movimenti sociali della Bolivia in preparazione della Conferencia Mundial de los Pueblos sobre el Cambio Climático y los Derechos de la Madre Tierra (Cmpcc)  che si svolgerà dal 20 al 22 aprile  a Cochabamba (o meglio nella vicina località di Tiquipaya), suggerisce di realizzare un referendum mondiale sul cambiamento climatico il prossimo 12 ottobre.

Il governo boliviano ha fatto immediatamente sua l'iniziativa e l'ambasciatore boliviano all'Onu, Pablo Solón, ha spiegato al quotidiano di La Paz "La Razón": «Proponiamo cinque modalità per realizzare un referendum mondiale sul cambiamento climatico, chiesto dal presidente Evo Morales, le quali saranno analizzate dalla Conferencia Climática de los Pueblos a Tiquipaya. La consultazione potrà essere realizzata attraverso gli organismi elettorali, a livello comunale, con organizzazioni sociali, sindicali o mediante internet. C'è una proposta per limitare le diverse alternative. I governi che sono disposti a sottoporre le risoluzioni alla consultazione, possono farlo attraverso i rispettivi organismi elettorali dei loro Paesi. Il referendum mondiale può unire 2 miliardi di persone con il fine di chiedere azioni dirette a frenare il cambiamento climatico. Nel caso che i governi non vogliano effetturare la consultazione, questa potrà essere svolta a livello locale attraverso le comunità. Potrebbero essere stabiliti referendun poopolari attraverso le organizzazioni sociali o sindacali che effettuerebbero la consultazione nei sindacati e nelle comunità. Un altro meccanismo di consultazione nei Paesi del Nord è attraverso la rete internet, in modo che tutti i cittadini possanoo pronunciarsi ed emettere il loroi voto. La consultazione è un mezzo di pressione sociale per fare in modo che si tangano di conto gli interessi dell'insieme dell'umanità. Anche se la proposta non è vincolante, vogliamo promuovere l'organizzazione di referendum mondiali in questo secolo».

Il referendum-sondaggio mondiale si propone di verificare quanto sia estesa la consapevolezza della necessità di ristabilire l'armonia con la natura, «riconoscendo i diritti della Madre Tierra». Un'altra domanda dovrebbe essere quella se si è d'accordo nel cambiare l'attuale modello iperconsumista e di spreco, con una forte riferimento all'intero modello capitalista. 

Verrà anche chiesto se non convenga destinare tutte le spese per la guerra nella salvaguardia della Madre Tierra ed anche se si è d'accordo con l'istituzione di un Tribunale internazionale di giustizia climatica  per giudicare che distrugge il pianeta. 

E' prevista anche l'istituzione dell'Unidad de Naciones de los Pueblos (Unp) che dovrebbe gestire il referendum-sondaggio a livello mondiale. Al summit dell'Unfccc di Copenhagen il presidente boliviano Evo Morales aveva chiesto una consultazione vincolante, dopo l'Accordo tra Usa e Basic (Brasile, Sudafrica, India e Cina), sottoscritto anche dagli altri Paesi sviluppati, che secondo molti non serve a ridurre davvero in gas serra.. 

Nel programma consegnato ai delegati a Cochabamba si legge: «La XV Conferenza di Copenhagen delle Nazioni Unite sul cambiamento climatico, nel dicembre del 2009, è stata allo stesso tempo un successo e un fallimento. La lotta di molti Paesi colpiti, tra i quali la Bolivia, è riuscita ad impedire che i Paesi ricchi imponessero un accordo preparato alle spalle del mondo per liberarsi delle loro responsabilità come principali colpevoli del  cambiamento climatico. E ha fatto fallire l'opportunità di giungere ad un accordo per salvare il pianeta,  mostrando l'enorme irresponsabilità delle nazioni cosiddette sviluppate e la mancanza di impegno reale per affrontare il problema. Il Presidente del Estado Plurinacional de Bolivia, Evo Morales Ayma, convinto che la soluzione al problema del cambiamento climatico debba essere assunta da coloro che ne soffrono le sue conseguenze, i popoli del mondo e soprattutto i più poveri, ha convocato la Conferencia Mundial de los Pueblos sobre el Cambio Climático y los Derechos de la Madre Tierra (Cmpcc), dal 19 al 22 aprile 2010 nella città di  Cochabamba, come un vasto forum per dibattere delle cause e delle soluzioni in maniera aperta e senza escludere i rappresentanti del popoli, come hanno fatto le "conferenze" dei governi. Ha invitato anche i governi ed i Paesi impegnati per la Vita, perché dialoghino con i popoli ed abbiano una buona opportunità di spiegare la loro visione del cambiamento climatico».

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