[16/04/2010] News

La foca monaca spunta anche a Marettimo

ROMA. Il Wwf la definisce «Una straordinaria notizia», si tratta dell'annuncio dato oggi dal mistero dell'Ambiente dell'avvistamento di diversi esemplari di foca monaca nelle acque dell'isola di Marettimo, in Sicilia.  Il ministro dell'Ambiente, Stefania Prestigiacomo ha detto oggi: «Quella riferita dai pescatori dell'isola siciliana di Marettimo sull'avvistamento della foca monaca 'é una bellissima notizia e come ministero intendiamo adottare in questa occasione un atteggiamento, e confidiamo, efficace: intendiamo nominare custodi di questo tesoro la comunità e i pescatori stessi di Marettimo. Comunità locali e pescatori saranno chiamati a fornire indicazioni su eventuali misure di protezione da adottare. Un sorta di "federalismo ambientale" che siamo certi sarà efficace. Come ministero ci impegneremo a salvaguardare la situazione e fornire il supporto tecnico scientifico necessario alla comunità  di Marettimo. Questo evento, che ricade simbolicamente nell'anno della biodiversità che indica il miglioramento delle condizioni naturali dei nostri litorali, possa avviare in futuro una forma di convivenza fra le comunità costiere e le splendide foche monache».

L'atteggiamento del ministero dell'ambiente sembra essere cambiato rispetto all'assordante silenzio con il quale accolse nel 2009 la notizia dell'avvistamento all'isola del Giglio di un esemplare di fioca monaca (che successivi esami delle foto svelarono essere una coppia probabilmente in fase di accoppiamento). Forse il diverso approccio alla diffusione della notizia della presenza del più raro pinnipede del pianeta è anche dovuta al fatto che mentre i pescatori siciliani sembrano contenti, al Giglio la nuova amministrazione di centro-destra aveva fatto di tutto per sminuire l'avvistamento e che nell'Arcipelago toscano gli antiparco arrivarono perfino a dire che si trattava di un falso, un fotomontaggio costruito da Legambiente.

Va anche detto che la presenza della foca monaca nelle acque siciliane è meno "clamorosa" dell'avvistamento molto più a nord nelle isole toscane: il Wwf spiega che «atri avvistamenti erano stati segnalati negli anni precedenti e uno in particolare aveva fatto supporre agli esperti che degli esemplari si fossero addirittura già riprodotti nell'arcipelago delle Egadi. L'avvistamento si aggiunge ai tanti ormai registrati in questi ultimi anni lungo le coste italiane, dal Tirreno centrale al Salento, comprese le acque antistanti l'Oasi Wwf di Policoro nello Ionio, fino alle coste sarde». Gli esperti del Gruppo Foca Monaca del Wwf hanno analizzato il video realizzato dai pescatori di Marettimo e dicono che «Si fa sempre più reale l'ipotesi che si tratti di diversi esemplari, una piccola colonia quasi certamente impegnata in un'attività riproduttiva in loco. Nei prossimi giorni verranno raccolte ulteriori testimonianze dirette che a questo punto arricchiranno la Mappa dell'areale di questa specie che ci auguriamo stia finalmente riconquistando  i nostri mari».

La prima segnalazione fatta da un pescatore di Marettimo risalirebbe al 31 marzo che aveva avvistato una foca vicino alla Grotta del Cammello, quello che fino ad una trentina di anni fa era il sito di riproduzione preferita di questi mammiferi marini sull'isola. Poi si sono succeduti gli avvistamenti,: nelle acque di Marettimo ci sarebbero due esemplari adulti, probabilmente un maschio, una femmina e un cucciolo. Anche il Wwf dice che  è importantissimo che «La segnalazione arrivi proprio dagli stessi pescatori che condividono per tutto l'anno con le foche ambiente e risorse naturali - sottolineano gli ambientalisti - E' una bella notizia su una delle specie simbolo dei nostri mari di cui sopravvivono appena poche centinaia di esemplari».

Il presidente onorario del Wwf, Fulco Pratesi, è molto soddisfatto: «Speriamo davvero che il suo ritorno aiuti a celebrare degnamente l'Anno della Biodiversità e faccia comprendere a tutte le comunità locali che vivono lungo le nostre coste  che una specie così rara rappresenta una ricchezza da difendere e custodire con saggezza. La notizia giunta da parte dei pescatori è un segnale importante di come l'atteggiamento delle popolazioni locali stia finalmente cambiando rispetto agli anni precedenti. Il Wwf ha sempre creduto quanto sia fondamentale il contributo delle comunità di pesca per salvare specie minacciate come le tartarughe marine o i cetacei. Ecco perché apprezziamo il messaggio del ministro dell'ambiente che bene ha fatto a sottolineare l'importanza di un coinvolgimento responsabile e fruttuoso con le popolazioni locali. La conservazione della natura deve infatti nascere dalla richiesta delle comunità stesse ormai consapevoli dell'importanza della tutela delle risorse naturali. Se le popolazioni, come quella di Marettimo,  dimostreranno di saper mantenere vitale anche un piccolo nucleo di foca monaca  andranno premiate perché il loro sforzo interessa l'intera nazione e non solo: il loro impegno dovrà essere portato all'attenzione della stessa Comunità Europea che si è posta come priorità assoluta ogni attività di protezione su questa specie».

Proprio a Marettimo sta lavorando da tempo il Gruppo Foca Monaca, promosso dal Wwf fin dal 1985, con un'intensa attività di sensibilizzazione. «E' in quest'isola - spiegano - che è partito un progetto speciale ispirato ad un giovane attivista del Gruppo, Marco De Salvo, recentemente scomparso, facendo  installare una statua che raffigura la foca con il suo cucciolo a grandezza naturale e l'opera è diventata una delle attrazioni della comunità e dei ragazzi del luogo. A questo si sono aggiunte attività di sensibilizzazione, di divulgazione sulla specie anche in gemellaggio con altre località che hanno la fortuna di ospitare questa specie. Lo stesso Gruppo ha dimostrato e documentato proprio il mese scorso la presenza di nuclei vitali anche nell'Adriatico settentrionale lungo le coste dell'Istria, in Croazia».

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