[12/04/2010] News

La proposta della Ue per integrare la contabilità ambientale nel Sec

Il Sistema europeo dei conti (Sec), - istituito con il regolamento 2223/96 - costituisce il principale strumento alla base delle statistiche economiche dell'Ue, nonché di molti indicatori economici (compreso il Pil).
Ma se il quadro del Sec può essere utilizzato per analizzare e valutare vari aspetti dell'economia (ad esempio la sua struttura, sue specifiche parti o l'andamento nel tempo), per alcuni particolari bisogni di informazione, come ad esempio l'analisi delle interazioni tra economia e ambiente, "la soluzione migliore - secondo l'Ue - è quella di redigere conti satellite distinti".

Perché i conti satelliti consentono di ampliare in maniera flessibile la capacità analitica della contabilità nazionale per determinate problematiche di interesse sociale, quali le pressioni sull'ambiente generate dalle attività antropiche, senza sovraccaricare e senza stravolgere il sistema centrale.

Per questo l'Ue propone un nuovo regolamento relativo ai conti ambientali per integrare il Sec. Un regolamento cioè che definisce un quadro comune per la rilevazione, la compilazione, la trasmissione e la valutazione di conti economici ambientali europei attraverso la determinazione di una metodologia e di norme, definizioni, classificazioni e regole contabili comuni.

La proposta di regolamento (e non a caso è stato scelto un simile strumento legislativo: è direttamente applicabile, non richiede di essere recepito nell'ordinamento nazionale, impone dunque le stesse norme in tutta l'UE, garantendone l'accurata e completa applicazione da parte degli Stati membri) infatti cerca di fornire strumenti utili per il conseguimento di un quadro univoco su tutto il territorio Ue.

Quindi gli Stati secondo la proposta dovrebbero compilare una serie di conti ambientali raggruppati in tre moduli: uno per i conti delle emissioni atmosferiche (intese come i flussi fisici di materiali gassosi o di particolato dal sistema economico - processi di produzione o di consumo - all'atmosfera), un altro per le tasse ambientali ripartite per attività economica (ossia una tassa la cui base imponibile è costituita da una unità fisica di qualcosa che produce sull'ambiente un impatto negativo specifico e dimostrato, includendo unicamente le transazioni individuate dai conti nazionali come una tassa) e un terzo per i conti dei flussi di materia a livello di intera economia (che corrispondono alle compilazioni coerenti degli input complessivi di materiali nelle economie nazionali, delle variazioni dello stock di materiali all'interno dell'economia e degli output di materiali verso altre economie o verso l'ambiente).

E ogni modulo dovrà contenere una serie di informazioni come gli obiettivi perseguiti con la compilazione dei conti; la copertura dei conti; l'elenco delle caratteristiche per le quali devono essere compilati e trasmessi dati; il primo anno di riferimento, la frequenza e i termini di trasmissione per la compilazione dei conti; le tabelle per la trasmissione dei dati e la durata massima dei periodi di transizione durante i quali la Commissione può concedere deroghe.

La contabilità ambientale - e fintanto che le statistiche primarie restano incomplete - può svolgere un ruolo di grande utilità, fornendo un quadro e procedure di stima per i dati mancanti, a esempio attingendo a fonti non statistiche.

Gli utilizzatori attribuiscono grande importanza all'analisi e alle applicazioni dei conti ambientali nel quadro della modellizzazione e della formulazione di previsioni, sia in sede di preparazione di proposte politiche sia di rendicontazione sull'attuazione e sull'impatto delle politiche. Ne sono un esempio la concezione delle politiche fiscali connesse ai cambiamenti climatici e agli impieghi di energia o la valutazione degli effetti degli scambi internazionali sulle emissioni e sull'uso delle risorse.

Grazie al trattato di Amsterdam, la politica ambientale e la politica di sostenibilità hanno acquistato maggiore rilevanza e l'attenzione si è focalizzata sull'integrazione tra la politica economica e quella ambientale e sull'inserimento delle tematiche ambientali nelle politiche in altri settori.

Tra i settori chiave rientrano i cambiamenti climatici, i trasporti sostenibili, la natura e la biodiversità, la sanità e l'ambiente, l'uso delle risorse naturali e la gestione dei rifiuti, nonché la dimensione internazionale dello sviluppo sostenibile. Gli indicatori strutturali, finalizzati a monitorare i progressi compiuti nel perseguimento degli obiettivi di Lisbona, sono stati ampliati con l'aggiunta di indicatori ambientali.

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