[09/04/2010] News

Il Nepal fa la Mountain alliance initiative dei Paesi meno sviluppati contro i cambiamenti climatici

LIVORNO. Durante la Cop 15 dell'Unfccc a i Copenhagen, il Nepal aveva spinto per mettere nell'agenda del summit mondiale sul clima il rapporto "Saving the Himalaya" che indica il global warming come la causa dello scioglimento dei ghiacciai del tetto del mondo. Prima della conferenza di Copenhagen, il governo di Katmandu era riuscito ad ottenere qualche articolo di giornale e l'attenzione delle televisioni occidentali con l'organizzato una riunione di gabinetto a Kalapatthar alla base del monte Everest, ma l'attenzione del mondo sul dramma del Himalaya è durata giusto il tempo di un "pittoresco" passaggio televisivo, la voce del Nepal è rimasta in gran parte inascoltata, anzi i ghiacciai dell'Himalaya, grazie ad un errore sui tempi di scioglimento contenuto nel rapporto dell'Ipcc, sono diventati un elemento utilizzato dagli eco-scettici.

Ora il quotidiano nepalese Républica scrive: «Visto che la conferenza dell'Onu sui cambiamenti climatici tenutasi a Copenaghen nel dicembre scorso non ha preso in considerazione la questione della salvezza dell'Himalaya, il Nepal si sta preparando a premere sull'Onu insieme ai Paesi meno sviluppati l'ordine del giorno presso le Nazioni Unite insieme ad altri paesi meno sviluppati (Least Developed Countries - Ldc) di tutto il mondo perché la metta all'ordine del giorno».

Il ministero dell'ambiente nepalese è al lavoro per fondare la Mountain Alliance Initiative for Climate Change (Maicc) per fare in modo che il problema dei ghiacciai entri a far parte degli argomenti centrali che la Convenzione quadro delle Nazioni Unite per i Cambiamenti Climatici (Unfccc) sottoporrà alla Conferenza delle Parti (Cop16) di Cancun, in Messico. Il Climate change council del Nepal, che fa capo direttamente al primo ministro, ha già approvato una proposta in tal senso.

«L'idea di premere insieme sull'agenda - spiega Républica - è stata concepita dopo l'Unfccc tenutasi a Copenaghen, ha omesso di affrontare la questione della salvaguardia dell'Himalaya. La nuova iniziativa guidata dal Nepal mira ad includere tutti i Paesi meno sviluppati con alte montagne e le piccole nazioni insulari, che sono vulnerabili agli effetti dei cambiamenti climatici, che sono anche disposti a far parte dell'alleanza». Nel mondo ci sono 49 Paesi, tra cui Nepal, classificati come Paesi meno sviluppati, tra questi 28 hanno montagne che sono ricoperte da ghiacciai e nevi eterne (almeno prima del global warming).

Meena Khanal, portavoce del ministro dell'ambiente del Nepal, ha spiegato che «I Paesi meno sviluppati con le montagne con nevi eterne come il Nepal sono le vittime degli effetti dei cambiamenti climatici, quali inondazioni, frane, alluvioni, esondazione dei laghi glaciale e prolungate siccità. Dal momento che il Nepal ha 8 delle 14 montagne più alte del mondo, ci apprestiamo a svolgere un ruolo guida per far inserire all'ordine del giorno la salvezza delle montagne innevate».

Secondo il governo di Katmandu sarà più facile stringere un'alleanza con i Paesi meno sviluppati dello stesso tipo del Nepal che dal 29 settembre 2009 a sostituito il Bangladesh alla guida proprio del "group of 49 LDCs" all'Onu.

Khanal ha spiegato che prima la questione verrà discussa a livello nazionale e poi a livello regionale e interregionale, con riunioni a livello ministeriale, poi verrà proposto ufficialmente il suo inserimento all'ordine del giorno della Cop 16 in Messico. L'intento è quello di fare in modo che l'Unfccc riconosca come gruppo i Paesi meno sviluppati con alte montagne e fornisca loro i fondi per adottare le misure necessarie per l'adattamento agli effetti dei cambiamenti climatici.

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