[09/04/2010] News

Green economy: a Ginevra si discute degli impatti su società e ambiente

LIVORNO. Nella sede del Programma per l'ambiente dell'Onu (Unep), a Ginevra, è in corso il trentesimo meeting annuale dell'International Association for Impact Assessment (Iaia) dove esperti di 75 Paesi stanno discutendo dell'impatto sociale e ambientale della transizione verso un'economia più rispettosa dell'ambiente. I 600 delegati stanno esaminando cinque settori nei quali esistono importanti opportunità di investimenti "verdi": agricoltura, industria, turismo, città e trasporti. «Questi settori - spiega l'Iaia - sono stati identificati come promettenti aree per potenziali investimenti sostenibili verdi, che possono contribuire a rilanciare l'economia mondiale, salvare e creare posti di lavoro, aumentare la riduzione della povertà, e  ridurre la dipendenza dal carbone e il degrado degli ecosistemi. Investimenti "verdi" in queste aree possono essere una risposta immediata alle attuali crisi globali: finanziaria, del cibo, del combustibile, e del cambiamento climatico. L'interazione ed i risultati dell'Iaia contribuiranno alle iniziative in corso, comprese quelle di altre organizzazioni, per capire come la valutazione d'impatto sia tenuta in debito conto perché possa assicurare meglio questi investimenti "verdi" in tutti i settori. L'attuale situazione globale ha attirato l'attenzione di tutto il mondo e fornisce l'opportunità per i governi e le imprese di ricercare ed adottare strategie alternative che portino ad un passaggio da una e società carbonio-dipendente ad una verde sostenibile. Alle luce di queste strategie il momento di agire è ora!»

Uno degli obiettivi al centro della conferenza, che durerà 6 giorni, e quello di proporre strumenti e metodi per aiutare i Paesi a valutare ed identificare quali investimenti verdi realizzare. L'Iaia vuole dimostrare l'importanza del ruolo della valutazione d'impatto nella transizione verso la Green economy, da utilizzare come un utensile in un cassetta degli attrezzi che possono contribuire a rendere più ecologiche economie e imprese, creando posti di lavoro dignitosi e verdi»

Secondo la Iaia «La crescita economica mondiale negli ultimi 50 anni è stata accompagnata da un accelerato degrado ambientale. Dal 1981 al 2005, il Pil mondiale è più che raddoppiato. Al contrario, il 60% degli ecosistemi del mondo sono oggi considerati degradati o vengono sfruttati in modo insostenibile.

Nel frattempo, l'economia globale è in una crisi multidimensionale. La crisi finanziaria ha condotto gran parte del mondo sviluppato alla recessione per le imprese e i posti di lavoro in tutto il mondo. La crisi dei carburanti, che si riflette nelle selvagge fluttuazioni dei prezzi, sta minacciando l'affidabilità e la sicurezza dell'approvvigionamento energetico e il cambiamento climatico sta aggravando queste sfide e il raggiungimento degli Obiettivi di Sviluppo del Millennio. Nonostante gli sforzi degli ultimi decenni, a dimostrazione dell'interdipendenza tra l'ambiente, lo sviluppo e il benessere umano, l'ambiente continua a ricevere un'attenzione marginale nella politica economica. In tutto il mondo, miliardi di dollari vengono spesi ogni anno per sovvenzionare combustibili fossili che emettono carbonio. Nel frattempo, gli investimenti nelle energie rinnovabili  rimangono inadeguati, ponendo una minaccia per l'approvvigionamento energetico affidabile e sicuro. Gli investimenti nel settore agricolo, inclusi l'acqua e la difesa del suolo, sono diminuiti negli ultimi dieci anni nel mondo in via di sviluppo, minacciando la sicurezza alimentare, proprio quando nel mondo la sicurezza alimentare diventava sempre più importante, i produttori sono stati sovvenzionati per far crescere biocarburanti invece di cibo. Questa continua trascuratezza ambientale è dovuto principalmente alla mancanza di un potente fattore  economico che faccia investire nell'ambiente. Per esempio, a livello mondiale  un passaggio ad edifici energy-efficient potrebbe creare milioni di posti di lavoro, così come i lavori  "verdi" già esistenti hanno già creato occupazione per molte dei circa 111 milioni di persone che già lavorano nel settore delle costruzioni. Gli investimenti in efficienza energetica degli edifici potrebbe produrre da soli ulteriori 2 - 3,5 milioni di green jobs in Europa e negli Stati Uniti, con un potenziale molto più alto nei paesi in via di sviluppo».

La International Association for Impact Assessment definisce la green economy: «E' quella in cui sono presi in considerazione i legami vitali tra economia, società e ambiente  e in cui la trasformazione dei processi di produzione, dei prodotti e dei modelli di consumo e contribuiscono ad una riduzione per unità di prodotto di rifiuti, inquinamento ed utilizzo di risorse, materiali ed energia. La transizione verso l'economia verde rivitalizza e diversifica le economie, crea opportunità di lavoro dignitoso, promuove il commercio sostenibile, allevia la povertà e migliora l'equità e la distribuzione del reddito. Per promuovere questo cambiamento, il mondo avrà bisogno di assistenza e cooperazione tra gli stakeholders pubblici e privati».

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