[08/04/2010] News toscana

Container dei veleni, Legambiente: «Passati 9 mesi dalla denuncia. Ora si faccia presto e bene»

LIVORNO. Il procuratore di Livorno Francesco De Leo conferma la presenza di almeno un container sul fondo del mare, al largo dell'isola d'Elba. L'avvio delle indagini risale a luglio scorso, quando Legambiente diede voce alla denuncia dell'equipaggio della nave ambientalista tedesca Thales, che dichiarò di aver visto un portacontainer scaricare materiali tra la costa livornese e l'isola d'Elba. Una vicenda rimasta, però, in sospeso nonostante l'individuazione da parte della nave oceanica della Nato Alliance di un "bersaglio" a circa 120 metri di profondità.

E oggi all'Ansa il procuratore rivela: «Appena sarà possibile andremo a recuperare il container che abbiamo individuato per capire che cosa contenga realmente»'. Il container, come noto, è stato affondato al largo dell'isola d'Elba e si trova a una profondità di circa 120 metri.

«Si tratta di un'operazione complessa e costosissima - ha aggiunto De Leo - e dunque dobbiamo operare con la massima cautela. Naturalmente lo faremo avvalendoci anche della collaborazione della capitaneria di porto»'. Il container e' stato localizzato a circa 8 miglia al largo delle coste settentrionali dell'isola, tra l'Elba e la Capraia.

«A questo punto - commenta il vice presidente di Legambiente Sebastiano Venneri - si recuperi il container senza perdere altro tempo, e si sfruttino poi le competenze e le tecnologie della nave Alliance per un monitoraggio puntuale delle acque dell'Arcipelago toscano. Nonostante il container sia stato individuato a una profondità relativamente bassa, i rilievi della Alliance sono stati tenuti in poco conto, ma la vicenda di Cetraro insegna che tempestività e trasparenza sono fondamentali».

«La notizia diffusa dal quotidiano on-line greenreport.it e confermata dalla procura di Livorno - sottolinea Legambiente Arcipelago Toscano, che per prima rilanciò la segnalazione dell'equipaggio della "Tahales" - fa giustizia dei molti tentativi di minimizzare l'episodio e di sminuire la credibilità dell'equipaggio dell'imbarcazione ambientalista tedesca che, dopo le segnalazioni, anche con foto, dell'episodio, è stato fatto oggetto anche di pesanti minacce telefoniche. Va dato atto alla Procura della Repubblica di Livorno e alla Capitaneria di Porto di aver continuato efficacemente il loro lavoro di indagine  nonostante questi tentativi. L'iniziativa del Parco Nazionale dell'Arcipelago Toscano di coinvolgere l'imbarcazione del Nurc della Nato nelle ricerche si è rivelata la vera e propria svolta in questa vicenda, le indagini ora devono proseguire con celerità per fare definitivamente chiarezza».  

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