[03/08/2009] News

Il nucleare italiano va...controcorrente: Enel ed Edf fondano nuova società

LIVORNO. L'accordo siglato il 24 febbraio scorso durante il summit Italia-Francia a Roma tra Silvio Berlusconi e Nicholas Sarkozy, per una collaborazione nella costruzione in Italia di almeno 4 centrali del tipo Epr, ha avuto il suo seguito con la joint venture nata tra Enel e Edf , annunciata da una nota congiunta dei due colossi energetici. La società, denominata 'Sviluppo nucleare Italia srl', avrà infatti il compito di realizzare gli studi di fattibilità per la costruzione delle quattro centrali nucleari con la tecnologia di terza generazione avanzata Epr, come previsto dal Memorandum of understanding firmato da Enel e Edf in quella stessa occasione.

Enel ed Edf, spiega la nota, possiederanno il 50% ciascuno della joint venture e la società, che avrà la sua sede a Roma, dovrà avviare le necessarie attività di studio per la realizzazione delle centrali e prendere le adeguate decisioni di investimento. Dopodiché è prevista la costituzione di società ad hoc per la costruzione, proprietà e messa in esercizio di ciascuna centrale Epr. La gestione di 'Sviluppo nucleare Italia' sarà affidata ad un consiglio di amministrazione composto da otto membri: quattro espressione di Edf, tra i quali il presidente ed il vice presidente e gli altri quattro designati da Enel, tra i quali sarà individuato l'amministratore delegato. La costituzione di Sviluppo Nucleare Italia, conclude la nota, "segna il primo, decisivo passo avanti nella realizzazione del progetto nucleare italiano" e viene subito dopo l'approvazione della Legge Delega del 9 luglio 2009 che ha creato le condizioni per il ritorno del nucleare in Italia.

«Una opportunità unica - secondo Fulvio Conti, Ad di Enel-per contribuire al rilancio dell'economia del nostro Paese, creando posti di lavoro specializzati e sviluppando l'occupazione». Grande enfasi da parte di Conti è stata posta anche nel ruolo di Enel per arrivare a questo risultato: «Grazie alle sue attività internazionali - prosegue Conti - in pochi anni Enel ha ricostruito le sue competenze nucleari e oggi è pronta a prendere la guida del programma nucleare italiano, in collaborazione con un protagonista mondiale del settore come Edf».

E da parte di Edf il presidente e direttore generale Pierre Gadonneix ha sottolineato che «Questa partnership è in linea con la strategia del gruppo Edf finalizzata a rafforzare la propria posizione in Europa e la leadership mondiale nella rinascita dell'energia nucleare».

Una collaborazione, quella tra le due società, che è iniziata con la costruzione, nel 2007, del reattore EPR di Flamanville in Normandia, che appartiene alla francese Edf e di cui Enel ha il 12,5% delle quote. Un biglietto da visita non proprio incoraggiante quello della centrale di Flamanville, osannata dal ministro Claudio Scajola, ma che ha avuto non pochi problemi già nelle fasi di costruzione che non sono ancora terminate.

Risale al maggio dello scorso anno la sospensione dei lavori ordinata dalla Autorità francese per la sicurezza nucleare (Asn) per irregolarità riscontrate nell'armatura in ferro dell'isolotto su cui dovrà poi poggiare il reattore nucleare. .Non l'unica irregolarità riscontrata da parte degli ispettori dell'Asn da quando sono iniziati i lavori: sarebbero infatti rilevate anche fessurazioni del cemento dovute a scarsa qualità dei materiali ed errori nella messa in opera dell' armatura in ferro.

Errori che, secondo l'Asn, non metterebbero a rischio la sicurezza del futuro impianto, ma che certamente manifestano una mancanza di rigore inaccettabile e che non depongono a favore di quanto potrà avvenire anche in Italia. Dove, purtroppo, le irregolarità dovute alla scarsa qualità dei materiali utilizzati sono all'ordine del giorno e che nel caso di una centrale nucleare fanno venire sudori freddi anche in piena calura estiva.

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