[02/04/2010] News

Abbassare le tasse? Intanto nei conti pubblici il deficit/pil al 5,2%...

GROSSETO. L'euforia dei risultati delle elezioni regionali hanno fatto ripartire il refrain caro al premier Silvio Berlusconi di tagliare le tasse. Tagliare le aliquote e semplificare è infatti il doppio binario annunciato ieri dal tandem Berlusconi Tremonti per mantenere le promesse pre-elettorali e rilanciare il cosiddetto programma di riforme. Un piano che prevede in tre anni, a far data dal prossimo autunno, una riduzione progressiva della pressione fiscale a partire dall'Irpef.

Le risorse - al solito- non si sa da dove proveranno ma intanto oggi l'Istat presenta i dati relativi al rapporto deficit-pil che si attesta nel 2009 al 5,2% (contro il 2,7% del 2008), che diventa il 5,3% se si include anche l'effetto delle operazioni di swap (ovvero gli interessi sui derivati). Quello comunicato oggi dall'Istat è il dato peggiore registrato dal 1996.

Analizzando il conto economico delle amministrazioni pubbliche - si legge nel comunicato di Istat- relativo al quarto trimestre 2009 emerge che l'indebitamento netto delle AP in rapporto al Pil è stato pari al 4,5 per cento (2,4 per cento nel corrispondente trimestre del 2008) .Complessivamente, nell'anno 2009 si è registrato un indebitamento netto pari al 5,2 per cento del Pil contro il 2,7 del 2008.

Aumentano invece le spese: nel 2009 le uscite totali hanno infatti registrato un +3% (era il 3,5% nel 2008). E mentre cresce il disavanzo pubblico, ovvero  l'ammontare della spesa pubblica non coperta dalle entrate, queste invece sono in calo . Complessivamente, l'anno scorso, le entrate totali sono diminuite del 2%, (erano cresciute dello 0,9% nel 2008).  Le sole entrate correnti hanno registrato nel quarto trimestre 2009 una diminuzione tendenziale del 3,7 per cento, dovuta alla diminuzione delle imposte dirette (meno 9,0 per cento), delle imposte indirette (meno 0,3 per cento), dei contributi sociali (meno 0,3 per cento) e delle altre entrate correnti (meno 1,2 per cento).

Un aumento si è registrato (sempre nel quarto trimestre 2009) sulle entrate in conto capitale nelle quali sono contabilizzati, per un importo di circa 5 miliardi di euro, i versamenti una tantum relativi ai prelievi operati in base allo  scudo fiscale per la regolarizzazione o rimpatrio di attività finanziarie e patrimoniali detenute all'estero da soggetti residenti, che secondo quanto dichiarato dal ministro Tremonti avrebbe fatto rientrare 95 miliardi di euro.

Come farà quindi il governo con questi numeri a tagliare le tasse? Dato che nonostante il via libera ottenuto da parte del Fmi sulla gestione dei conti pubblici, il nostro paese è comunque tenuto a mantenere gli impegni con l'Europa che prevedono una diminuzione sotto il 3% del rapporto deficit-Pil entro il 2012?

Certo, con il solito ricorso alla politica marketing, che ha dimostrato di dare risultati in termini di consenso elettorale e che continuerà ad essere la cifra dei questo governo. Anche se poi a rimetterci sono il paese, l'economia, l'ambiente e i cittadini.

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