[01/04/2010] News toscana

Pisa, una centrale a biomasse finalmente a filiera corta

LIVORNO. Il progetto di centrale a biomasse della Teseco è a un passo dall'autorizzazione che verrà rilasciata dalla provincia di Pisa. Dopo il parere favorevole della conferenza dei servizi che si è riunita martedì all'impianto da 2,5 megawatt da realizzare a Ospedaletto, la società pisana è pronta ad avviare la costruzione della nuova centrale.

Con un investimento di circa 9 milioni di euro, Teseco, conta di produrre energia per alimentare i suoi stabilimenti e vendere a Enel l'eventuale surplus di energia elettrica. L'iter, dalla presentazione del  progetto è durato circa un anno. E non sono mancate le prescrizioni, soprattutto per gli aspetti fonometrici. Indicazioni alle quali Teseco ha risposto apportando al progetto le necessarie modifiche e rispettando i pareri vincolanti degli enti presenti in conferenza dei servizi. Anche quelli legati, come da Pier, alla filiera corta.

La centrale infatti, sarà alimentata con biomasse legnose provenienti dall'attività di manutenzione di boschi e verde pubblico che saranno forniti sotto forma di cippato, ovvero in piccoli pezzi o scaglie di dimensioni di qualche centimetro. Le biomasse saranno reperite in ambito locale, o comunque in un'area di 60 - 70 km di raggio, tramite contratti con aziende, consorzi e cooperative operanti nel settore. Questo sistema, è bene ricordarlo, permette di rendere neutre le emissioni di CO2 dell'impianto, poiché l'anidride carbonica emessa è pari a quella assorbita dalle piante per la loro crescita. Secondo i dati forniti dalla Teseco, la CO2 fossile risparmiata, durante un anno di attività della centrale sarà di 6.817 tonnellate. «Il sistema di pulizia del gas di combustione - spiegano dalla Teseco - riduce il contenuto di polvere nel gas di combustione a concentrazioni inferiori ai limiti richiesti. Il processo scelto per questo impianto è basato sulle ultime conoscenze e migliori tecnologie disponibili, grazie alla progettazione effettuata con la facoltà di ingegneria dell'Università di Pisa».

Quella del cippato sembra un'ottima e abbondante risorsa. Maria Camilla Masini, responsabile delle relazioni esterne della Teseco, sottolinea l'opportunità offerta da  questo materiale: «Per rifornire la centrale in un anno di attività, basta pensare che verrà utilizzato solo il 5% del cippato prodotto in tutta la provincia di Pisa». E per avviare una collaborazione con le aziende del settore, presto, verranno siglati accordi e protocolli di intesa. Un percorso virtuoso dunque, da tener presente dai proponenti di impianti simili che con le biomasse da filiera corta poco hanno a che vedere. Troppo spesso infatti, le biomasse, sono viste come un modo per fare solo profitti senza rispettare gli strumenti di pianificazione regionale.

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