[30/03/2010] News

Gomma di guar indiana a rischio contaminazione: l'Ue impone pił controlli

LIVORNO. Per tutelare la salute pubblica, la salute degli animali e l'ambiente, a livello europeo possono essere adottate delle misure urgenti per alimenti e mangimi importati da un paese terzo quando il rischio non possa essere adeguatamente affrontato mediante misure adottate dai singoli Stati membri.

Per questo la Commissione europea ha imposto - con regolamento pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale europea di venerdì che abroga una precedente decisione (2008/352/CE) - le condizioni speciali per l'importazione di gomma di guar originaria o proveniente dall'India a causa del rischio di contaminazione da pentaclorofenolo e diossine.

Dunque la gomma di guar originaria o proveniente dall'India, destinata al consumo animale o umano e i mangimi e gli alimenti contenenti almeno il 10 % di gomma di guar dovranno essere certificati e avere lo specifico codice di identificazione. I trasporti dovranno essere notificati preventivamente al punto di controllo e le autorità statali dovranno effettuare tutti i controlli del caso (sia documentali sia materiali). E soltanto dopo i controlli i carichi potranno essere frazionati.

Nel luglio 2007 nel territorio dell'Ue, infatti, sono stati riscontrati elevati livelli di pentaclorofenolo (Pcp) e di diossine - sostanze utilizzate nell'industria della gomma di guar, un'industria ampiamente autoregolamentata - in alcune partite del prodotto originario o proveniente dall'India. Livelli che possono costituire una minaccia per la salute pubblica nell'Unione europea.

Quindi, nell'ottobre 2007 l'Ufficio alimentare e veterinario della Commissione europea (Uav) ha condotto un'ispezione con carattere d'urgenza in India. L'obiettivo era raccogliere informazioni sulla possibile fonte della contaminazione e valutare le misure di controllo messe in atto dalle autorità indiane per evitare il ripetersi di delle contaminazione. A seguito del controllo il gruppo d'ispezione è giunto alla conclusione che gli elementi di prova della causa di contaminazione non erano sufficienti e che le indagini condotte dalle autorità indiane non sono riuscite a produrre elementi conclusivi.

Nell'ottobre 2009 l'Uav ha effettuato una seconda ispezione di controllo per valutare le misure messe in opera dalle autorità indiane volte a prevenire la contaminazione della gomma di guar con Pcp e diossine e dare un seguito alle raccomandazioni formulate dalla missione dell'ottobre 2007.

Ma durante tale missione sono state rilevate gravi carenze: non è emerso alcun elemento comprovante l'adozione di provvedimenti volti a bloccarne la produzione o la vendita.
Inoltre i campioni sono prelevati dalla società privata esportatrice senza alcun controllo ufficiale. I casi di non conformità rilevati dal laboratorio su campioni analizzati con una frequenza del 2,5 % circa sono notificati alla società esportatrice senza informarne l'autorità competente. Dunque, essendo l'autorità competente all'oscuro di tali inosservanze, non è stato preso alcun provvedimento riguardo alle partite non conformi.

I risultati indicano che la contaminazione della gomma di guar con Pcp e diossine non può essere considerata come un incidente isolato e che soltanto l'efficace analisi da parte del laboratorio privato accreditato ha impedito che il prodotto contaminato fosse ancora esportato nell'Unione europea. Ma dal momento che non è possibile escludere che la gomma di guar originaria dell'India sia esportata nell'UE attraverso un altro paese terzo, l'Ue nel nuovo regolamento prevede controlli casuali della presenza di Pcp nella gomma di guar proveniente da paesi diversi dall'India.

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