[25/03/2010] News toscana
Gentili amici di greenreport,
vi scrivo in merito al commento al rapporto (...francamente molto "gestionale") dell'Authority toscana per la partecipazione concernente l'applicazione della legge 69. L'articolo è puntuale e preciso. Non capisco però la ragione di una affermazione:
«E questo comporta naturalmente una essenziale natura pionieristica dei progetti attuati, e quindi una loro limitata incidenza».
E perché "limitata incidenza"? Chi lo ha detto? Se parliamo con chi ha partecipato (cittadini e amministratori), abbiamo giudizi opposti. Basta pensare a vicende come quella del Padule di Fucecchio o al Parco della Piana o all'ultimo Town meeting sul paesaggio: e soprattutto ai tanti casi, ben oltre la stessa legge 69, di processi partecipativi che, mediante l'applicazione della legge 1 (artt. 19 e 20) hanno modificato o integrato o sostenuto, agendo in profondità, specifiche previsioni urbanistiche o progettuali in molte situazioni locali (compresa Montespertoli, ove il processo partecipativo ha sancito profeticamente un giro di pagina radicale rispetto alla storia recente e meno recente di quel luogo).
Comunque in sede universitaria e comparata promuoveremo un bilancio pubblico prima dell'estate di tutto ciò che compone il capitolo partecipazione e governo del territorio in Toscana. Anche perché al caso toscano si vanno interessando una pluralità di osservatori nazionali e non solo. D'altra parte, se nel 2004 i toscani che ritenevano di essere "molto o abbastanza" informati sulle vicende urbanistiche del proprio territorio erano il 13,4% e nel 2009 sono divenuti il 32,7% (vedi "L'efficacia del governo del territorio in Toscana. Il monitoraggio del Pit - gennaio 2010") qualcosa di "partecipativo" deve pur essere avvenuto.
C'è qualcuno che ha dati migliori in Europa? Qualcosa, certo anche con il pungolo essenzialissimo dei comitati, deve essere avvenuto: o no? Perché non proviamo a consolidare anziché sminuire?