[23/03/2010] News toscana

Baronti (Legambiente): «La tangenziale č il “ponte di Messina” dell’amministrazione Renzi. Bene Rossi sulla tramvia della Piana»

FIRENZE. La proposta del candidato Rossi per una tramvia tra Firenze e Prato raccoglie l'immediato, entusiastico parere di Legambiente Toscana. E non poteva che essere così, visto che l'idea ricalca il progetto che ormai da quasi due anni l'associazione ambientalista ha lanciato alla politica metropolitana e regionale per la realizzazione di una "metro-tramvia", cioè di una sorta di "tramvia della Piana" da realizzarsi in superficie, sottoterra o in un percorso misto.

L'idea è quella di un'infrastruttura capillare, una "rete" che connetta tutta la piana tra Firenze, Prato e Pistoia, che poi possa integrarsi con la ferrovia (e con i relativi progetti di sviluppo di una vera metropolitana di superficie, portati avanti dalla Regione) ed eventualmente anche con la stessa tramvia di Firenze.

Questo è, in sostanza, quanto espresso dal presidente di Legambiente Toscana Piero Baronti (foto). Baronti ha poi ribadito la (già ben nota) contrarietà di Legambiente all'ipotesi-Tubone, ma ha comunque proposto che - in prospettiva, se l'opera dovesse andare avanti - si potrebbero eliminare le auto private dagli attuali viali di circonvallazione, destinandoli ai soli tram e alle sole biciclette.

«Nessuna chiusura», invece, all'ipotesi di una tramvia interrata nel centro di Firenze, anche se l'ipotesi del passaggio in superficie dal Duomo, ancora ieri esclusa da Renzi, sarebbe comunque quella migliore per tempi, costi e agilità di realizzazione.

Baronti, il parere di Legambiente Toscana riguardo alla proposta del candidato presidente Rossi per una "tramvia della Piana" tra Firenze e Prato?

«E' una bella notizia, che peraltro ricalca una proposta che Legambiente ha avanzato ormai quasi due anni fa. Ma è comunque la prima volta che un esponente della Regione (e probabile prossimo presidente della giunta) si esprime a favore del progetto. Sul piano locale, la proposta di Legambiente ha finora ottenuto tantissime adesioni da parte di politici sia di destra che di sinistra, oltre che da parte di tutte e tre (Firenze, Prato, Pistoia) le province potenzialmente interessate. A questo punto noi rilanciamo la proposta della metro-tramvia tra Firenze, Prato e Pistoia. Che poi sia più utile una tramvia o una metropolitana lo decideranno i tecnici, intanto registriamo con soddisfazione il favore di Rossi».

Può spiegarci in maggiore dettaglio che cosa concerne la proposta per la metro-tramvia per come la intende Legambiente? Si parla di un'opera ex-novo, e quindi di consumo aggiuntivo di suolo, o di una riutilizzazione di linee esistenti, o cos'altro?

«No, è una cosa separata dalla ferrovia, come sostenuto anche dallo stesso Rossi. Anche perché - ricordo - per la ferrovia è presente il progetto (sostenuto in primis dall'assessore regionale alle Infrastrutture, Conti) per la realizzazione di una sorta di "metropolitana di superficie" che vada dal Valdarno a Montecatini.

La metro-tramvia, invece, verrebbe realizzata, così come avviene per una tramvia, utilizzando in tutto o in parte percorsi stradali già esistenti. Almeno, di solito si fa così, ma comunque lo vedranno i tecnici, il modo migliore di farla. Ciò a cui pensiamo, in sostanza, è una sorta di tramvia che colleghi tutti i centri della Piana: Sesto F.no, Calenzano, Campi, Signa, Prato, Montemurlo, Quarrata, Pistoia. E' una proposta che non è da considerarsi alternativa, ma integrativa, a quella di Conti per la metropolitana ferroviaria.

Ci immaginiamo il metro-tram come un sistema di mobilità sostenibile che potrà anche avere alcune corse veloci, ma che soprattutto va concepito come un sistema capillare e con tante fermate, che permetta al mezzo milione di abitanti che (a parte il comune di Firenze) vivono nella Piana di non usare l'auto privata. La rete che immaginiamo sarebbe collegabile, oltre che con la ferrovia e con le eventuali metropolitane ferroviarie, anche con la tramvia di Firenze, visto che Renzi ha rilanciato l'idea di farla arrivare al polo scientifico di Sesto. E consideriamo che, nelle ore di punta, per fare i pochi km di strada che separano - per fare un esempio - Campi Bisenzio e Firenze ci vuole almeno un'ora: è anche per questo che serve la metro-tramvia».

Dai grandi progetti per la mobilità sostenibile ai grandi progetti per la mobilità privata su gomma: ieri il sindaco di Firenze ha rilanciato l'ipotesi-circonvallazione nord.

«Il Tubone è il "ponte di Messina" dell'amministrazione Renzi: un'opera mastodontica, costosa (anche se si parla di project financing) e che ha un impatto molto forte. E, se ci sono rischi per il sottoattraversamento Tav, rischi che lo stesso Renzi ha evidenziato, figuriamoci col Tubone: ad esempio, il rischio idrogeologico sussiste eccome, e la cosa ci preoccupa.

E poi c'è da ricordare che è dimostrato che, ogni volta che si realizzano opere pubbliche per la mobilità su gomma (autostrade, tunnel, ecc.), l'uso dell'auto non diminuisce, ma anzi aumenta: è dimostrato, cioè, che queste opere sono veri e propri "attrattori" di traffico. Quindi si fanno nuove strade, che portano più auto, che poi negli anni portano alla necessità di nuove strade.

Insomma, c'è una scelta precisa da fare: o si fanno le opere per la mobilità sostenibile, o si fanno le opere in funzione dell'auto privata.

Comunque vedremo: se poi - come ho già sostenuto ieri a Lady Radio - dovessero realizzare davvero il Tubone, allora se ne riparlerà. Per esempio sarebbe ragionevole, se l'opera di dovesse fare, pensare a togliere le automobili dagli attuali viali di circonvallazione, destinandoli solo alla tramvia e alle biciclette».

Riguardo invece all'altra proposta avanzata ieri da Renzi, e cioè il passaggio in sotterranea della tramvia dal centro di Firenze?

«E' una proposta da valutare, potrebbe rivelarsi davvero una soluzione per far passare anche dal centro di Firenze la mobilità sostenibile. Nessuna chiusura, quindi, anche se - devo dire -  ci sembra molto più semplice far passare la via ferrata sulla direttrice Panzani-Cerretani-Duomo-via Martelli, come era previsto in precedenza. Un percorso di più facile realizzazione, più economico e più veloce: non ci sarebbe, cioè, nessuno scandalo a far passare la tramvia al Duomo, anche perché in varie parti d'Europa le tramvie passano accanto ai monumenti, e inoltre a Firenze la cosa permetterebbe di rivitalizzare davvero il centro storico. Quindi - ribadisco - non c'è nessuna chiusura da parte di Legambiente alle ipotesi di una tramvia sotterranea per il centro: ma si tenga presente che c'è anche un'altra possibilità».

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