[23/03/2010] News

Aperto il World urban forum. Ban Ki-moon: le condizioni di vita nelle baraccopoli violano i diritti umani

LIVORNO. In un messaggio indirizzato al quinto World urban forum in corso a Rio de Janeiro, in Brasile, il segretario generale dell'Onu Ban Ki-moon afferma che «Le condizioni di vita nelle bidonville sono una violazione dei diritti dell'uomo. I bambini che non hanno acqua potabile, le donne che hanno paura per la loro sicurezza, i giovani che non hanno la possibilità di ricevere un'educazione decente hanno diritto a qualcosa di meglio e noi abbiamo la responsabilità di fare meglio». Il forum che si tiene dal 2002 è un'iniziativa di UN-Habitat per studiare gli effetti della rapida urbanizzazione sulle comunità, sulle città, le economie e il clima.

Ban ha evidenziato che «Si stima che ogni anno 22 milioni di persone nei Paesi in via di sviluppo siano riusciti a lasciare le baraccopoli durante il decennio passato, ma questo successo non è sufficiente ad avere un impatto sulla riduzione della povertà urbana. Questo è addirittura il doppio di quanto si proponevano gli obiettivi del Millennio per lo sviluppo per le baraccopoli, ma purtroppo il numero assoluto di abitanti delle bidonville è in realtà aumentato da 776,7 milioni nel 2000 a circa 827,6 milioni nel 2010. Ciò significa che dal 2000 si sono aggiunti altri 55 milioni di abitanti delle baraccopoli alla popolazione urbana mondiale. Quindi i fortunati che riescono a lasciare le bidonville sono sostituiti subito da un esercito di disperati che preme alle porte già scardinate ed in pezzi dei centri urbani. «Tutte le persone - dice Ban Ki-moon - hanno il diritto all'acqua potabile, ai servizi igienici, ad un alloggio e ai servizi di base. Tutte le persone hanno diritto di vivere con un sentimento di sicurezza. Tutte le persone dovrebbero avere l'opportunità di lavorare per un avvenire migliore. Il vostro progetto di World Urban Campaign farà progredire i nostri sforzi per raggiungere i nostri obiettivi».

Ban si riferisce ad una iniziativa di UN-Habitat che dovrebbe permettere a governi, imprese e esponenti della società civile di discutere dei temi politici riguardanti l'urbanizzazione e di condividere gli strumenti per una gestione sostenibile dell'ambiente urbano.

Il World urban forum, che ha per tema "Bridging the Urban Divide",  è stato aperto dal presidente brasiliano Luiz Inácio Lula da Silva e vede la partecipazione di Capi di Stato e di governo come il presidente dell'Uganda Yoweri Museveni, Yoweri Museveni dell'Uganda, il primo ministro del Bahrain Sheikh Khalifa, il primo ministro del Libano Saad Hariri, il vice-presidente delle Filippine Noli de Castro  e il segretario per lo sviluppo urbano statunitense Shaun Donovan. Insieme a loro ci sono sindaci, dirigenti di imprese, Ong provenienti da ogni continente.

Ispirandosi all'esperienza brasiliana, Lula ha detto che è possibile trovare una progettazione urbana che potrebbe cambiare il modo in cui vengono costruite le città e che con investimenti mirati si possono creare molte opportunità di lavoro. Secondo Museveni l'urbanizzazione sostenibile deve essere accompagnata dall'istruzione ed ha portato l'esempio del suo Paese, impegnato a dare a tutti un'educazione primaria e ad estendere quella secondaria. Perché l'urbanizzazione ha bisogno di un popolo istruito.

La direttrice di UN-Habitat, Anna Tibaijuka, ha spiegato che «Un futuro urbano sostenibile può essere ottenuto soltanto attraverso partnership a vari livelli. Non si può fare da soli. I governi non possono farcela da soli. Le città, le grandi imprese e la società civile non possono farcela da sole. Abbiamo bisogno di partnership ed impegni chiari e coerenti! Abbiamo bisogno di questo, qui ed ora, in modo che la nuova leadership  dell'UN-Habitat sia meglio attrezzato per la messa in opera e per  assistere gli Stati membri e tutti i partner dell' habitat agenda per fornire un alloggio adeguato per tutti in città sostenibili».

Gli Usa sono arrivati a Rio de Janeiro con una folta delegazione e Shaun Donovan ha detto che l'amministrazione Obama vuole esplorare i modi su come lavorare insieme con gli altri governi per aiutare le popolazioni del mondo a migliorare la loro vita. Ricordando che il presidente Usa «Lotta con passione contro qualsiasi tipo di povertà e la segregazione».

All'ordine del giorno del forum c'è soprattutto la ricostruzione di Haiti dopo il devastante terremoto di gennaio  e Bill Clinton dovrebbe spiegare cosa intende fare come inviato speciale dell'Onu per Haiti.
Un-Habitat presenterà anche il suo rapporto State of the World's Cities 2010/2011, lo special regional city reports, e una nuova pubblicazione: State of Urban Youth 2010/2011 che si concentra sui problemi dei giovani nelle città.

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