[22/03/2010] News

Il Giappone sarą ancora pił nucleare: 14 nuove centrali entro il 2030 per "l'indipendenza energetica"

LIVORNO. Secondo quanto scrive il quotidiano economico giapponese Nikkei business daily il governo di centro-sinistra  di Tokyo sta progettando di costruire almeno 14 centrali nucleari nei prossimi 20 anni per raggiungere l'autonomia energetica dai combustibili fossili in un Paese povero di risorse. Attualmente la quota di energia prodotta da fonti non importate necessaria al funzionamento della seconda economia del mondo  è del 18% e il Giappone vorrebbe portarla al 38% entro il 2030.

Non si riesce a capire come il governo giapponese consideri energia completamente nazionale il nucleare, visto che importa tutto l'uranio per far funzionare le sue centrali e che è in trattativa con molti Paesi, dalla Mongolia all'Australia, per sopperire al bisogno crescente dei suoi impianti. Già oggi la produzione di un terzo dell'elettricità in Giappone si basa sui 53 impianti nucleari del Paese.

Il governo giapponese vuole costruire 8 nuovi impianti nucleari entro il 2020 e almeno altri 6 sei entro il 2030 incrementando la produzione di energia elettrica atomica del 70%, inoltre il progetto governativo di Tokyo prevede sostanziosi finanziamenti anche per le industrie giapponesi che lavoreranno su progetti nucleari all'estero.

Si rafforza quindi uno dei concorrenti, ben foraggiato di denaro pubblico, che fa già parte del club di francesi, sudcoreani, russi ed americani che sono in giro per il mondo ad offrire il nucleare chiavi in mano a Paesi non sempre molto affidabili dal punto di vista democratico. Naturalmente, poi, il Giappone fa parte del gruppo di Paesi (tutti nucleari) che vogliono impedire alla Corea del nord di proseguire nella sua avventura nucleare perché sarebbe pericolosa... Le contraddizioni della politica atomica si stanno facendo davvero sempre più intricate ed incomprensibili.

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