[19/03/2010] News toscana

Verso la riapertura ai passeggeri della ferrovia Pisa-Collesalvetti-Vada?

LIVORNO. Un ritorno al passato, ma anche la scoperta di un futuro più sostenibile. Stiamo parlando ll'ipotesi di riattivare la storica ferrovia che attraversa le colline pisane e livornesi. Se parla da anni, ma questa volta, su proposta di Legambiente, sembra essere arrivato il momento giusto per la riattivazione della Vada-Collesalvetti-Pisa.

Perché questa linea, dal 2003, è stata ristrutturata e adibita trasporto merci e quindi sarebbe più facile realizzare quello che un sogno non sembra più.

«E' un'opportunità per gli abitanti dei paesi di Orciano, Fauglia e Castellina solo per fare qualche esempio e per le persone che vivono nel comprensorio e che oggi sono obbligati a prendere l'auto - ha spiegato il responsabile di Legambiente Maurizio Giacobbe - Una scelta sulla quale abbiamo creduto fin dall'inizio, una soluzione sostenibile che permette anche conoscere meglio il territorio e le sue bellezze naturalistiche».

L'interesse al progetto non manca e molti comuni della zona, nell'ambito di un incontro che si è tenuto giovedì, hanno aderito alla proposta degli ambientalisti. I più attivi sono gli amministratori di Collesalvetti.

L'assessore comunale all'ambiente Riccardo Demi spiega il senso dell'iniziativa. «Tutti i modelli di mobilità sostenibile sono da valorizzare e la Vada-Collesalvetti-Pisa, secondo noi, va sfruttata anche per il trasporto passeggeri».

Intanto a giugno, il Comune di Collesalvetti, organizzerà un convegno sul tema. «Sarà un'occasione di incontro tra gli amministratori della zona che credono al progetto e allo stesso tempo un'opportunità per fare il punto sulle risorse necessarie per l'adattamento della linea al traffico passeggeri» ha dichiarato Demi.

Per completare la linea, e collegarla anche a Livorno, secondo Legambiente, sarebbe fondamentale l'attivazione del tratto tra il centro intermodale di Guasticce e il Faldo di Collesalvetti. «Così si completerebbe un vero piano di mobilità sostenibile» ha concluso Giacobbe.

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