[19/03/2010] News

La nuova legge sulle scorie radioattive è pericolosa per la Russia e buona per Rosatom

LIVORNO. Greenpeace non lascia scampo alla nuova versione della "legge sulla gestione dei rifiuti radioattivi" russa che deve essere discussa prima della seconda lettura da parte della Duma (il Parlamento): «E' contro la popolazione russa». Come gli ambientalisti la pensano anche molte associazioni ed esperti, anche di enti pubblici.

«Tutte le proposte delle organizzazioni pubbliche per migliorare la legge sono state ignorate - dice Greenpeace Russia - gli ecologisti non sono stati invitati alla prossima riunione di esperti. Una legge in materia di scorie radioattive è estremamente necessaria per la Russia, ma nella sua versione attuale porterà più danni che benefici, visto che è rivolta a creare condizioni più favorevoli per Rosatom, che di solito agisce a scapito della sicurezza ecologica della Russia».

Dopo che il 20 gennaio la Duma aveva approvato la legge in prima lettura, oltre 30 organizzazioni ambientaliste di  diverse regioni della Russia hanno inviato osservazioni e proposte modifiche. A febbraio molte associazioni,  comprese le vittime degli incidenti nucleari, hanno poi spedito oltre 500 lettere alla Duma. Sia le associazioni di cittadini che gli ambientalisti chiedono ai parlamentari di respingere la legge proposta nelle versione "Rosatom". Un gruppo di lavoro ad hoc formato da Rosatom, deputati della Duma ed ambientalisti si sono tra l'altro incontrati un paio di volte per cercare di migliorare la legge, ma senza esito.

Greenpeace e la altre associazioni ambientaliste russe chiedono sostanzialmente di cambiare una legge che consente l'iniezione di rifiuti liquidi radioattivi nel terreno, di tener conto delle opinioni delle popolazioni locali nella scelta dei siti di stoccaggio, di stabilire l'effettiva responsabilità di impianti e stabilimenti di stoccaggio dei rifiuti radioattivi, di eliminare dal bilancio dello Stato i diversi livelli di finanziamento per i rifiuti radioattivi delle centrali nucleari. Invece gli ambientalisti e le Associazioni della società civile russa sono stati ignorati sia dai deputati della Duma che dai funzionari del settore nucleare. «Inoltre - dice Greenpeace Russia - Rosatom è così stanca di comunicare con gli ecologisti, che i rappresentanti di Greenpeace Russia e di Ecodefense non sono stati invitati alle riunioni di esperti in corso, anche se in precedenza erano stati  coinvolti nei lavori sulla legge».

Gli ambientalisti fanno le pulci alla legge, punto per punto:

1. La legge legalizza i conferimenti di rifiuti liquidi radioattivo nel terreno che sono vietati dalla legge russa attuale. In questo caso i benefici per l'Agenzia atomica federale russa sarebbero le possibilità di una diffusione incontrollata di materiali radioattivi nella falda acquifera. Anche se un modo alternativo di stoccaggio esiste: il "rejection of liquid waste and usage of solar waste"che consente almeno uno stoccaggio più sicuro.

2. La legge crea tutti i prerequisiti per poter ignorare l'opinione pubblica locale nella selezione dei siti di stoccaggio e lo smaltimento delle scorie radioattive, nonostante che le popolazioni locali dovranno fare i conti per migliaia di anni con le discariche radioattive. I governatori (in Russia nominati direttamente dal governo) possono approvare la proposta di Rosatom di realizzare un deposito di scorie nella loro regione.

3. La legge fa una strana suddivisione tra "rifiuti radioattivi accumulati"  prima dell'adozione della legge e  quelli dopo. Secondo la legge, i contribuenti sono responsabili per i rifiuti già accumulati. «L'espressione "rifiuti accumulati " - spiega Greenpeace Russia - comprende anche le scorie radioattive, il che appare come il risultato del lavoro svolto dalle centrali atomiche. La proposta del progetto di Rosatom di una vita che riparte da zero per le centrali nucleari costerà ai contribuenti russi, per legge, molti rubli in più».

4. Come dicono gli stessi estensori della legge, i produttori delle scorie si accolleranno la piena responsabilità finanziaria solo per le nuove scorie, prodotte dopo l'adozione della legge. Però la legge prevede un "principio di molteplici fonti di finanziamento" per lo smaltimento dei rifiuti radioattivi. «In pratica - scrivono gli ambientalisti - questo significa che è probabile che una di queste fonti rientri nel bilancio federale russo. Oltre una dozzina di programmi per sovvenzioni pubbliche, dirette e indirette, per l'industria nucleare sono già comparsi ed applicati con successo. Rosatom ha ottenuto l'abolizione della tassa di proprietà sugli impianti di stoccaggio provvisorio delle scorie radioattive. Nella nuova versione della legge Rosatom, tenta anche di abolire la tassa di proprietà sui depositi radioattivi».

5. La legge non contempla la possibilità di un cambiamento di soggetto giuridico: «In pratica, se tra pochi anni Rosatom cambierà il suo nome, sarà in grado di ripetere il trucco dell'esonero dalla responsabilità delle scorie radioattive, ma accumulate dopo il 2010».

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