[18/03/2010] News toscana

Cispel: ecco le priorità indicate dalle utilities per la nuova giunta toscana

FIRENZE. Con la loro incidenza del 3% sul Pil (e del 4% sul tasso di occupazione), «i servizi pubblici locali possono essere un pezzo fondamentale della sfida per la "green economy" (fonti rinnovabili, efficienza energetica, recupero di materia ed energia, mobilità sostenibile)», poiché essi «coniugano infatti crescita economica, competitività e politiche ambientali». Ma per sostenere lo sviluppo del comparto dei servizi toscani verso un vero sistema industriale, secondo il documento programmatico che Cispel (la confederazione delle aziende di servizio pubblico toscane) ha pubblicato nell'approssimarsi delle elezioni del 28 marzo, occorrerà che la nuova giunta regionale attui più evolute politiche di sostegno al sistema, in primis sostenendo e agevolando quei processi di aggregazione che in Toscana («unica regione del centro-nord che non ha seguito questo percorso») non hanno preso piede come è invece avvenuto negli ultimi 10 anni in altre regioni italiane.

In generale, Cispel auspica che la nuova amministrazione regionale contribuisca (anche attraverso un «riaccentramento delle competenze sui servizi energetici, idrici e di gestione dei rifiuti» e quindi tramite una «ridefinizione dei processi di concertazione regionale, oggi ancora troppo orientati al rito partecipativo, piuttosto che alla definizione pratica delle decisioni e delle scelte») all'affermazione di una impostazione più pragmatica del dibattito pubblico sui servizi, oggi ancora troppo incentrato su un confronto ideologico e identitario («si è discusso di acqua pubblica, mentre mancano le risorse per fare fognature e depuratori, si è discusso di "rifiuti zero" mentre mancano gli impianti di smaltimento»).

Il «problema principale», comunque, concerne l'affrontare il «ritardo nel completamento delle infrastrutture di base: acquedotti e depuratori, impianti di trattamento dei rifiuti, mezzi di linee di trasporto, impianti di produzione energetica da fonti rinnovabili, case». E poiché, secondo Cispel, «la sola leva tariffaria (specie nei settori acqua, rifiuti, trasporti e casa) non basta», occorre incardinare l'attribuzione di risorse pubbliche regionali su un «grande piano di investimenti» per il servizio pubblico, un piano che «deve essere individuato con chiarezza negli strumenti di pianificazione economica e di bilancio della Regione (e nelle intese con il Governo), superando logiche di frammentazione per capitoli». In questo senso la confederazione delle utilities sostiene anche la necessità di un «ripensamento sulla divisione delle deleghe nei diversi settori e nella organizzazione delle direzioni», in quanto «non ha senso che l'energia stia con l'ambiente e non con lo sviluppo economico e l'industria, così come non ha senso che i rifiuti abbiano un assessore diverso da quello competente sul servizio idrico».

Questo ultimo auspicio va inserito nel contesto di una «forte riduzione degli adempimenti amministrativi e burocratici e la riduzione dei tempi di attesa, specie nelle procedure di Via e di autorizzazione ambientale»: e a questo proposito va detto che questo elemento, che Cispel definisce come il «secondo fattore di crescita del settore», è sicuramente un punto su cui la nuova giunta regionale dovrà concentrarsi con forza. E' chiaro comunque che, in questo senso, la vera sfida concerne sì una efficientazione dei processi autorizzativi e delle impellenze burocratiche in generale, ma anche il compiere questa evoluzione senza allargare le maglie della necessaria sostenibilità ambientale e sociale di qualsiasi intervento relativo alla messa in opera di infrastrutture e/o impianti, compresi quelli di diretta utilità per il perseguimento della sostenibilità. Perché altrimenti ci si ritrova, per tutelare un braccio dell'intervento pubblico (quello che punta all'efficienza del sistema autorizzativo e gestionale), a scoprire l'altro braccio, deputato a garantire la sostenibilità dell'intervento stesso. E questo è un errore da non fare, e sicuramente in questo senso potrà essere di grande utilità anche la - pienamente condivisibile - ridefinizione delle deleghe sopra citata.

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