[18/03/2010] News toscana

Santuario e aree protette marine sotto tiro

PISA. Le incursioni di Greenpeace in difesa dei cetacei finiscono regolarmente in prima pagina. Il ministro comunque non li riceve e loro non si accontentano di incontrare il direttore del ministero. A suo tempo  un parere favorevole al rigassificatore ( piuttosto clandestino) fu dato dal Prof Relini dell'Università di Genova a nome della cosiddetta Cabina di pilotaggio del Santuario.

Ricordo queste cose perché molte delle questioni ambientali anche tra le più delicate e talvolta drammatiche - vedi le alluvioni- sembrano non far capo a nessuno o quasi.

Il santuario di cui fanno parte Toscana, Liguria e Sardegna con la Francia e il Principato di Monaco è gestito - si fa per dire - da un organismo in cui sono presenti i ministeri dell'agricoltura, ambiente, esteri e - mi pare - un solo rappresentante delle regioni. Di quel che fa e soprattutto non fa non mi risulta sia stato chiamato mai a rispondere in Parlamento, Conferenza Sato  regioni ect. Nel santuario  c'è l'area marina protetta della  Meloria che aspetta una firma da decenni nonostante tutti  i pareri favorevoli della regione toscana, del nostro parco e del comune di Livorno che anche recentemente è stata però rinviata. Anche all'Arcipelago Toscano dove un anno fa la foca monaca è tornata a farci visita l'area marina resta un argomento da veglia che no trova una definizione dignitosa. Poi abbiamo altre importanti questioni legate all'Arno, al porto di Marina,allo scolmatore alla nautica e non solo quella dei Navicelli ma un po' come succede con i fiumi e i distretti idrografici specie quelli che esondano che alla ribalta - ossia come temi di ‘governo' del territorio - ci arrivano quasi sempre solo dopo qualche fattaccio o  azione clamorosa se qualcuno insomma sale sui tetti o le gru. Non vale naturalmente per tutte le vicende alla stessa stregua o nella stessa misura ma individuare sempre con chiarezza i protagonisti che poi vuol dire anche i responsabili di quel che accade o non accade effettivamente, non è sempre facile. E soprattutto non è semplice mettere in atto iniziative - e non solo proteste ancorché legittime- e proposte in grado di ricondurre anche le proteste nelle giuste direzioni e non solo dopo quando si deve magari rimediare ai danni di una alluvione con tre palanche.

Voglio dire che tra tante chiacchiere - appunto chiacchiere - sul federalismo e la riforma dello stato sarebbe ora di prendere atto che ancora non è chiara neppure la mappa dei soggetti che dovrebbero finalmente provvedere ad un governo del territorio che qualcuno anche in Toscana si attarda a ricondurre unicamente a stato, regioni ed enti locali elettivi mentre le cabine effettive di pilotaggio sono di più.

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