[17/03/2010] News

E' la frontiera Cina-Myanmar il buco nero del commercio illegale di animali

LIVORNO. Secondo un aggiornamento flash, "State of wildlife trade in China 2008", presentato da Traffic alla Cop15 della Convention on international trade in endangered species of wild fauna and flora (Cites) in corso a Doha, in Qatar, la permeabilità del confine tra Myanmar e Cina sta permettendo ai commercianti illegali birmani di offrire ai cinesi, con una specie di impunito porta a porta di servizio, la consegna di prodotti illegale di specie selvatiche come il sangue e le ossa di tigre.

Si tratta del terzo di una serie annuale di rapporti di Traffic sulle tendenze emergenti nel commercio cinese della fauna selvatica e «Constata che lo sfruttamento eccessivo degli animali selvatici per il commercio ha colpito molte specie e stimola il commercio illegale al di là delle frontiere della Cina».

Secondo Xu Hongfa, direttore dei programmi di Traffic per la Cina, «Le zone di confine della Cina sono state a lungo considerate il covo del commercio illegale, in località remote, spesso con difficili problemi di a sorveglianza in zone scarsamente popolate».

Il commercio illegale in Asia delle parti di questi grandi felini è uno dei temi centrali della Conferenza delle parti di Doha che terminerà il 26 marzo e durante la quale i 175 Paesi Cites dovrebbero approvare misure che, se correttamente applicate, dovrebbero eliminare il commercio illegale di tigri».

Colman O'Criodain, analista per il commercio di fauna selvatica del Wwf International, spiega: «Se Traffic e Wwf sapranno incoraggiare le Parti Cites ad applicare efficacemente la legge nei loro Paesi, si potrà porre fine al commercio illegale.

Ma il problema non riguarda solo le tigri: nella Cina occidentale sono state trovate liberamente in vendita anche parti di leopardi «Anche se le indagini di mercato in 18 città hanno trovato solo due luoghi in cui tali elementi sono stati riscontrati - spiega Xu - Uno di loro, il mercato di Bei Da Jie nella città di Linxia, ha - una storia di commercio di prodotti di tigre. Là, per un totale di cinque casi di studio tra la fine del 2007 e il 2008, sono state trovate in vendita una pelle di tigre, 15 di leopardo e 7 pelli di leopardo delle nevi. E' chiaramente in corso una richiesta di prodotti di leopardo e di tigre, ma il commercio sembra essere sempre meno visibili ogni anno di più. Non è chiaro se sia perché c'è meno commercio di tali prodotti o se sia perché è diventato più subdolo e organizzato».

L'istantanea di Traffic esamina anche il commercio di altre specie di animali selvatici in Cina. Nel sud del Paese Traffic ha individuato 26 specie di tartarughe d'acqua dolce in vendita, secondo la maggior parte di commercianti i rettili vengono forniti loro dagli allevamenti di tartarughe d'acqua dolce, ma molte specie travate sui banchi dei mercati non possono essere allevate in cattività e quindi sono state catturate in natura.

Xu sottolinea che «Se non si interviene, la cattura dei selvatici unita ad un aumento della produzione in cattività per soddisfare una domanda di un mercato in espansione, rappresenteranno una seria minaccia per le specie selvatiche, attraverso la cattura non sostenibile da popolazioni di animali selvatici, in Cina ed altrove».

Il rapporto si occupa anche del legname importato in Cina dai Paesi africani e del sud-est asiatico e sottolinea differenze fino al 30% tra i volumi di importazione e di esportazione reali di legname e quelli riportati nei dati ufficiali. E' chiara la responsabilità dei governi e la presenza di una diffusa corruzione, soprattutto in regimi dittatoriali come il Myanmar che stanno letteralmente svendendo le loro risorse ai cinesi.

"State of Wildlife Trade in China 2008" prende in considerazione anche l'utilizzo sostenibile delle piante medicinali tradizionali, l'analisi delle informazioni di commercio di specie selvatiche, il commercio di corallo nell'Asia orientale, gli scambi transfrontalieri illegali di specie selvatiche su un altro confine "caldo", quello tra Cina e Nepal, e il fenomeno emergente del commercio illegale di animali selvatici online.

Torna all'archivio