[16/03/2010] News toscana

Blitz di Greenpeace contro l'Olt, appello alla Prestigiacomo per fermare il rigassificatore

LIVORNO. Stamattina tre gommoni di Greenpeace, partiti dalla nave ammiraglia Rainbow Warrior, che si trova al largo di Livorno, hanno effettuato un blitz nei confronti della nave Far Samson, che sta lavorando alla posa dei tubi sottomarini che serviranno per la costruzione del rigassificatore Olt offshore. Alcuni attivisti sono saliti sulla gru esponendo striscioni con scritte come: "Fine del Santuario" e "Ministro salva il Santuario". Contemporaneamente altri attivisti, dai gommoni, hanno scritto sulla fiancata della nave "Balene finite". Due dei tre attivisti sono stati rimossi, non senza polemiche per la sicurezza, da agenti della Digos, mentre un etrzo attivista è rimasto per ore appeso alla nave in attesa che il minsitro Prestigiacomo accordasse un incontro a Greenpeace «affinché questi garantisca l'attivazione di un efficace piano di gestione del Santuario, fermi lo scandalo del rigassificatore offshore e riavvii da subito le trattative con la Francia per la tutela delle Bocche di Bonifacio».

Proprio in queste settimane sono iniziati i lavori per il rigassificatore offshore di Livorno/Pisa che sarà la prima area marina industriale collocata proprio all'interno della zona tutelata dall'accordo sul Santuario dei Cetacei.

«Si tratta di un'area protetta solo sulla carta - spiega Giorgia Monti, responsabile della campagna Mare per Greenpeace- Le balene se ne stanno andando mentre lo stato di degrado dell'area aumenta a causa del traffico navale, dell'inquinamento e, ora, della costruzione del primo sito industriale in mare».

La situazione è critica: durante il censimento condotto nel 2008, Greenpeace ha trovato solo un quarto delle balenottere "attese", mentre la popolazione di stenelle sembra dimezzata rispetto ai valori registrati agli inizi degli anni '90.

«Fa rabbia vedere come gli interessi economici abbiano ancora una volta prevalso su quelli dei cittadini e dell'ambiente. Di fronte a falsi conclamati e riconosciuti nel processo di valutazione dei rischi del rigassificatore, alla presenza di rischi ambientali inaccettabili e al fatto che la compatibilità con il Santuario non è per nulla certa, ci chiediamo cosa aspetti il ministro Prestigiacomo, a prendere una posizione decisa contro questo scempio» continua Monti.

Torna all'archivio