[16/03/2010] News

Appello di Cites ed Interpol per salvare tigri e rinoceronti dal bracconaggio

LIVORNO il segretariato della Convention on international trade in Endangered species of wild fauna and flora (Cites), e l'Interpol hanno lanciato da Doha, dove è in corso la Cop 15 della Cites, un appello congiunto contro il bracconaggio ed il commercio illegale di tigri e rinoceronti ed hanno esortato gli Stati a fornire le informazioni di ci dispongono sui crimini commessi contro queste due specie. «Anche se la tigre è sempre stata venduta nel corso della storia e si è rivelata come un simbolo di grande importanza in numerose culture e religioni, oggi è letteralmente sulla via dell'estinzione» ha detto il segretario della Cites William Wijnstekers.

Agli inizi del ‘900 esistevano circa 100 mila tigri allo stato selvatico, oggi ne sarebbero rimaste solo 3.200. Il bracconaggio colpisce questi grandi felini per la loro pelle ma anche per realizzare oggetti con denti ed ossa e per utilizzare organi ed alter parti nella medicina tradizionale.

La popolazione di rinoceronti sembra invece in aumento dagli anni '90, ma questi grandi animali restano in pericolo, anche perché negli ultimi anni, con la diffusione della favola che i corni di rinoceronte avrebbero non solo virtù afrodisiache ma anche terapeutiche per la cura del cancro, hanno prodotto un aggravamento del bracconaggio e del commercio di partiti di rinoceronti in India e Nepal e Sudafrica e Zimbabwe.

Secondo Wijnstekers «quest'anno deve essere quello in cui rovesciamo la tendenza. Se non lo faremo, questa sarà una vergogna eterna».

A Doha, dove la conferenza mondiale della Cites riunisce 1.500 delegati provenienti da 170 paesi è rappresentanti di Ong, è già arrivata una importantissima risposta: quella della World Federation of Chinese Medicine Societies (Wfcms) che ha invitato i suoi aderenti esorta i suoi membri a non utilizzare per nessuna ragione ossa di tigre o di qualsiasi parte di fauna selvatica in pericolo di estinzione. Secondo quanto emerso da un meeting pre-Doha della Wfcms tenutosi il 12 marzo a Pechino, alcuni dei benefici dichiarati dai medicinali prodotti con ossa di tigre non hanno alcun fondamento. L'utilizzo di ossa di tigre è già stato eliminato dal 1993 dalla farmacopea della medicina tradizionale cinese, quando la Cina ha introdotto il divieto nazionale di commercio per la tigre.

Secondo Huang Jianyin, vice segretario di Wfcms, «La salvaguardia delle tigri è diventato un problema politico mondiale. Pertanto, è necessario che l'industria della medicina tradizionale cinese sostenga la conservazione delle specie minacciate di estinzione, tra cui le tigri».

La dichiarazione di Pechino della Wfcms invita inoltre tutti i suoi membri «A promuovere la conservazione della tigre e li incoraggia a rispettare tutte le normative internazionali e nazionali in materia di commercio delle specie selvatiche». La Wfcms, che comprende 195 aderenti diffusi in 57 Paesi, è l'organizzazione accademica internazionale della medicina cinese tradizionale che è ancora alla base delle cure sanitarie in Cina e è considerata come una parte importante del patrimonio culturale cinese. La dichiarazione di Pechino sottolinea «Il dovere della ricerca per la conservazione delle specie minacciate di estinzione, comprese le tigri».

«Nel frattempo - ha detto Huang Jianyin - chiediamo ai nostri membri di non utilizzare animali selvatici in via di estinzione nella medicina tradizionale cinese, per ridurre gli equivoci e la parzialità nella comunità internazionale. Il settore della medicina tradizionale cinese dovrebbe ricercare sostituti economici ed efficaci per i prodotti di tigre, che permetteranno di migliorare l'immagine internazionale e lo stato della medicina tradizionale cinese e promuovere la medicina tradizionale nel mondo».

Per Colman O'Criodain, un analista del commercio di animali selvatici del Wwf International, «I governi della Cites devono essere incoraggiati da questa dichiarazione e utilizzare l'opportunità emerse da questo meeting per far approvare misure che, se correttamente applicate, possono contribuire a porre fine al commercio di tigri». Anche per Xu Hongfa, che dirige Traffic in Cina, «Questa dichiarazione pubblica della Società è un chiaro segnale che la comunità della medicina tradizionale cinese ora sostiene gli sforzi per assicurare un futuro alle feroci tigri». Wwf e Traffic chiedono un divieto permanente per tutti gli scambi di parti e prodotti di tigre, e una riduzione delle attività commerciali di riproduzione in cattività di questi grandi felini asiatici, approfittando anche dell'attenzione che li circonda attualmente, visto che il 2010 è lo Year of the Tiger.

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