[15/03/2010] News toscana

Balestri (Legambiente): «Una vera tramvia per Prato, ma soprattutto una metropolitana ferroviaria sull’asse Pistoia-Firenze»

FIRENZE. Ragionare in un'ottica di mobilità metropolitana, superando una concezione che veda la (prevista) tramvia di Prato come qualcosa di separato dalla tramvia fiorentina. E, soprattutto, tenere come orizzonte centrale la messa in opera di un sistema di metropolitana sull'asse Firenze-Prato-Pistoia, con una cadenza massima di 10 minuti.

Tutto il resto - secondo Paolo Balestri, esperto di trasporti di Legambiente Prato e membro del direttivo di Legambiente Toscana, che abbiamo contattato per fare il punto sulla mobilità pubblica nel comune di Prato - verrà di conseguenza, compresi un progetto per una vera tramvia pratese (non il «mezzo progetto» già presentato, che vedeva una singola tratta lunga solo 2,5 km) e un migliore assestamento del già esistente sistema di Linee ad alta mobilità (Lam).

Balestri, il punto sul progetto per la tramvia pratese?

«I progetti presentati dalla scorsa amministrazione di centrosinistra non ci avevano mai convinto. Si trattava infatti di un percorso di soli 2,5 Km, che andava dalla stazione all'area di Pratilia (zona sud-est del comune, nda): per come era stato concepito, si trattava più che altro di un "mezzo progetto", che certo non potevamo condividere, come Legambiente Prato.

Ciò che condividiamo, invece, è che c'è bisogno di un sistema di mobilità complementare alla ferrovia. Ma mi sembra che oggi, per la Piana, si discuta ben poco di questo, e si discute invece tanto di interventi per la mobilità stradale. Anzi, il comune di Prato, attualmente, ha scelto di investire sulla mobilità stradale a scapito di quella pubblica e su ferro, e peraltro qualche finanziamento per la tramvia (12 milioni di euro, da quanto si è potuto leggere sulla stampa nei giorni scorsi) era già stato attribuito al comune in passato, e se non si fa la tramvia andrà restituito».

Come sta andando invece il progetto L.a.m. (linee di bus ad alta mobilità), attivo nel comune fin dal 2003 e che oggi conta 5 percorsi?

«La Lam è un sistema sostanzialmente interessante rispetto al sistema di trasporto precedente, rispetto al quale ha un cadenzamento delle corse più frequente. E' chiaro, però, che ciò - a parità di bilancio di spesa - comporta che altre zone ricevano un servizio peggiore rispetto al passato. Nel complesso, comunque, l'attivazione delle linee ha comportato un significativo aumento dei passeggeri del mezzo pubblico: ma questo, ripeto, vale solo per le zone servite. E voglio ricordare anche che Prato è una delle località toscane dove si usa meno il servizio pubblico, per gli spostamenti».

Secondo le ultime dichiarazioni da parte dell'amministrazione fiorentina, il nuovo progetto per la linea 2 della tramvia del capoluogo non dovrebbe arrestarsi all'aeroporto di Peretola, ma (com'era già peraltro stato già ipotizzato - ma poi messo in stand-by - nella pianificazione originaria) spingersi fino al polo scientifico di Sesto fiorentino, cioè grosso modo a metà strada tra Firenze e Prato. Quali le prospettive, quindi, per un collegamento tra le linee tramviarie del capoluogo e di Prato?

«Il punto è proprio questo: non è che Prato si deve fare la "sua" tramvia. Ciò che serve è invece entrare in un'ottica diversa, puntando ad un sistema di mobilità metropolitana che sia - come dicevo - di integrazione alla linea ferroviaria. Ma su questa prospettiva di progetto non ha, finora, ragionato nessuno in termini concreti: servirebbe, a questo scopo, un tavolo plurale che ponga a confronto tutti i comuni e le province della Piana, come Legambiente sostiene da tempo.

E l'obiettivo focale deve essere quello di un servizio di metropolitana ferroviaria sull'asse Firenze-Prato-Pistoia: un servizio che abbia una cadenza massima di 10 minuti. Questa è, secondo noi, la prima cosa da fare, e con la quale davvero potrà cambiare qualcosa rispetto alla situazione attuale: tutto il resto, compresa anche una migliore organizzazione delle Lam, verrà di conseguenza». 

 

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