[30/07/2009] News toscana

Regione Toscana, accordo Rfi e Fiab per rendere pił efficiente connubio treno+bici

FIRENZE. Grazie alle "ciclostazioni" sarà possibile incentivare l'uso della bicicletta, che insieme al treno potrà rendere la mobilità in Toscana maggiormente sostenibile, ed in termini di competitività rappresentare una vera alternativa all'auto privata. Regione Toscana, Rete ferroviaria Italiana Spa, e la Fiab (Federazione italiana amici della bicicletta) hanno firmato oggi un accordo che dà il via ad un progetto pilota per la realizzazione di 'ciclostazioni' in alcune stazioni ferroviarie toscane strategiche per quanto riguarda i flussi dei pendolari. I promotori del progetto sono partiti da un dato: su 240.000 viaggiatori che ogni giorno utilizzano i treni toscani per raggiungere il posto di lavoro, il 10% arriva alla stazione di partenza in bicicletta, ma solo l'1% torna sui pedali dopo essere sceso dal treno. Il primo obiettivo quindi è far crescere questa percentuale ed una strada è proprio rappresentata da questo progetto sperimentale. Le ciclostazioni saranno luoghi in cui i pendolari e turisti potranno noleggiare biciclette oppure trovare servizi (parcheggio, custodia in spazi coperti, manutenzione, riparazione) per i mezzi di proprietà. Le ciclostazioni saranno realizzate in stazioni situate in territori principalmente di pianura e caratterizzate da un significativo flusso di pendolari e turisti. Inizialmente, le stazioni ferroviarie prescelte per l'ubicazione delle ciclostazioni nella fase sperimentale del progetto sono: Pistoia centrale, Prato centrale, Livorno, Grosseto, Empoli e Montevarchi, ma fin da subito si verificherà la possibilità di realizzarne altre a Firenze e Pisa.

«La Toscana ha scelto di puntare sulla mobilità sostenibile - ha dichiarato l'assessore regionale ai trasporti Riccardo Conti (Nella foto) - per questo stiamo agendo su più fronti per potenziare e migliorare il trasporto su rotaia. Per venire incontro alle esigenze dei cittadini, ed in particolare a quelle dei pendolari, dobbiamo anche offrire alternative concrete all'uso dell'auto anche una volta raggiunta la città di destinazione. Il flusso dei pendolari è destinato ad aumentare, si prevede un incremento del 30% al 2015. L'interazione treno-bicicletta è strategica e favorire lo scambio tra treno e bici nelle stazioni significa costruire un'alternativa credibile, pratica ed ecologica all'uso del mezzo privato» ha concluso Conti. In seguito all'accordo la Regione si assumerà parte degli oneri dello studio con 30.000 euro, Rete ferroviaria metterà a disposizione spazi, personale e strutture tecniche nelle stazioni indicate dal progetto e la Fiab valuterà i meccanismi per rendere il servizio efficiente, economico e funzionale. «L'interscambio fra treno e bici, due mezzi apparentemente in antitesi in funzione della velocità- ha precisato Cesare Donnini per Rfi- costituisce invece un connubio ideale sotto il profilo ecologico. Siamo convinti che gran parte degli utenti del treno siano anche amanti della bicicletta. L'intesa raggiunta sviluppa alcuni progetti pilota e porterà sicuramente un positivo ritorno in termini di soddisfazione da parte dei clienti ferroviari, oltre a contribuirà ad acquisire nuovi utenti».

La Fiab ha ribadito gli obiettivi progettuali e quelli che, per l'associazione, vanno oltre il progetto: «Le ciclostazioni - ha informato Antonio Della Venezia di Fiab - saranno luoghi riparati e custoditi per lasciare le bici in sosta, ma anche punti per il noleggio delle biciclette. L'obiettivo è rendere più semplice l'intermodalità treno-bici. L'uso congiunto di bicicletta e treno è già stato sperimentato in vari Paesi con ottimi risultati, anche perché la bici offre flessibilità, velocità e libertà negli spostamenti brevi, mentre il treno rappresenta un mezzo comodo e sicuro per compiere tragitti più lunghi. Fiab- ha concluso Della Venezia- in passato ha lottato per l'istituzione del servizio di trasporto bici sui treni, oggi vuol compiere un ulteriore passo per costruire un'alternativa sostenibile all'uso dell'auto».

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