[09/03/2010] News toscana

La Regione Toscana tutela parte della falda idrica amiatina

FIRENZE. La Regione Toscana tutela la falda acquifera sul territorio comunale di Santa Fiora. Attraverso l'accordo di programma, siglato dall'assessore regionale al servizio idrico integrato Marco Betti (Nella foto), insieme al sindaco del comune di Santa Fiora, Renzo Verdi, all'assessore al coordinamento dei servizi ai comuni della provincia di Grosseto, Federico Balocchi e al presidente dell'Ato 6 Ombrone Moreno Perriccioli, si prevedono interventi per  ridurre il rischio di contaminazione da inquinanti delle Sorgenti Galleria Alta e Galleria Bassa, che rappresentano due tra le captazioni più strategiche per l'uso idropotabile dell'acquifero del Monte Amiata.

Nello specifico saranno realizzati: studi propedeutici all'individuazione dell'area di salvaguardia delle sorgenti; interventi di messa in sicurezza della risorsa idrica sotterranea attraverso la realizzazione di sistemi di allontanamento di eventuali inquinanti sversati nei tratti stradali a rischio; sostituzione delle fognature;  rifacimento della rete idrica. Step fondamentale del progetto è rappresentato dalle operazioni di bonifica e inertizzazione dei serbatoi di gasolio attualmente presenti nel centro storico di Santa Fiora, che verranno dismessi grazie all'infrastruttura di teleriscaldamento che sarà realizzata contestualmente agli altri interventi. Il comune è infatti impegnato nella realizzazione di un impianto di teleriscaldamento (che si approvvigiona di vapore geotermico dalla centrale di Bagnore 3) in grado di alimentare con acqua calda alcuni degli edifici di Santa Fiora. Ciò permetterà nel contempo il graduale abbandono delle fonti di combustibile convenzionale per  riscaldamento e i relativi siti di stoccaggio (cisterne interrate), che costituiscono una fonte di rischio di inquinamento per la falda sotterranea.

Il finanziamento complessivo previsto nell'accordo è di 1.175.000 euro di cui un milione garantito dalla Regione, 160.000 dall'Ato con proventi derivanti dalla tariffa e 15.000 euro dal comune, mediante l'impiego di proprio personale. 

Torna all'archivio