[08/03/2010] News

Nucleare, l’Epr francese (e italiano) a rischio incidente Chernobyl?

LIVORNO. I discoli anti-nucleari francesi del Réseau "Sortir du nucléaire" potrebbero aver messo a segno un altro dei loro colpi micidiali mettendo le mani su alcuni documenti confidenziali, divulgati da una fonte anonima interna ad Edf. «Questo documento - scrive Sortir du nucléaire - dimostra che la progettazione dell'Epr implica un serio rischio di maggiori incidenti, rischio preso coscientemente da Edf per ragioni di calcolo economico. Potenzialmente soggetto ad un "emballement" le cui conseguenze sarebbero incontrollabili, l'Epr si dimostra quindi estremamente pericoloso».

Réseau "Sortir du nucléaire" ha costituito un gruppo di esperti per analizzare in modo approfondito il documento che sarebbe filtrato da Edf e intanto informa delle cose più rischiose che emergono da una prima lettura: «Alcuni modi di controllo del reattore Epr possono provocare l'esplosione del reattore a causa dell'espulsione dei cluster (che permettono di moderare, di sopprimere la reazione nucleare). Questi modi di controllo sono principalmente legati ad un obiettivo di redditività economica, che implica che la potenza del reattore possa essere adattata alla domanda di energia elettrica.  Così, allo scopo di trovare una giustificazione ipotetica economica all'Epr, i suoi progettisti hanno fatto la scelta di correre il rischio concreto di un incidente nucleare. Inoltre, l'essenzialità delle argomentazioni a favore dell'Epr (potenza, rendimento, diminuzione dei rifiuti, sicurezza aumentata) risulta falsa. Edf  ed Areva hanno tentato di modificare il controllo del reattore: questi sforzi non hanno dato esito positivo a blocchi o intoppi che eliminano questa classe di incidenti. L'autorità di sicurezza nucleare (Asn) sembra essere stata tenuta all'oscuro di queste questioni. Sembra dunque che la concezione del Epr aumenti il rischio di un incidente di tipo Cernobyl, che comporterebbe la distruzione del recinto di relegazione e la dispersione massiccia di radionucleidi nell'atmosfera».

Il rapporto è stato immediatamente rilanciato in Italia da Fabienne Melmi della Rete Nazionale antinucleare e sulle rivelazioni di "Sortir du nucleaire" interviene anche Greenpeace: «Le centrali Epr, le stesse che si progetta di costruire in Italia, potrebbero essere pericolose quanto quella tristemente famosa di Cernobyl, perché sottoposte al rischio di analoghi incidenti. Secondo i documenti resi noti dall'associazione francese "Sortir du nucleaire", alcune modalità operative del reattore Epr potrebbero causare un'esplosione del reattore a causa di un possibile incidente conseguente all'espulsione di gruppi di barre di controllo, le barre utilizzate per controllare la reazione a catena nel reattore. La caratteristica progettuale (adattare la potenza del reattore alla richiesta istantanea sulla rete) è legata a ragioni economiche. Infatti, se i costi (di progetto) dell'elettricità di un Epr sono di circa 40 euro/MWh e, con il lievitare dei costi a 5 miliardi per reattore, salgono a 55 (e secondo Citigroup tra 65-70 essendo secondo le loro stime il costo più vicino a 6 miliardi), i prezzi dell'elettricità di base in Francia sono di circa 30-35 euro/MWh. L'unico modo per rendere economico un reattore nucleare in queste condizioni sarebbe quello di consentire una potenza variabile e dunque poter produrre elettricità per i picchi quando questa costa oltre il doppio dell'elettricità di base. Edf e Areva hanno cercato di trovare una soluzione ai rischi emersi per certe modalità di funzionamento (RIP: ritorno istantaneo di potenza), ma senza riuscirci e senza coinvolgere in alcun modo l'Autorità di sicurezza nucleare ASN, che è rimasta all'oscuro di tutto. Secondo i calcoli di EDF e Areva, il sistema di comando delle barre di controllo e la loro disposizione potrebbero provocare un incidente con l'espulsione delle barre di controllo in fase di bassa potenza, con perdita di liquido di raffreddamento e rilascio di vapore altamente radioattivo nel sistema di confinamento del reattore. Emerge dunque un rischio di esplosione e la possibilità che il reattore non vada in arresto automatico. La possibile rottura degli elementi di combustibile può portare a un elevato rischio di "escursione di criticità" portando il reattore fuori controllo».

Ecco il possibile scenario dell'incidente nei suoi dettagli così come emerge nei documenti di cui è entrata in possesso Réseau "Sortir du nucléaire" : «Secondo i calcoli di Edf  e di Areva, il controllo del reattore in modo RIP (ritorno istantaneo in potenza) e la disposizione dei cluster di comando del reattore possono causare un incidente d'espulsione dei cluster stessi a debole potenza e comportare la rottura dell'involucro del meccanismo di comando di questi. Questa rottura causerebbe il passaggio del refrigerante fuori dal serbatoio del reattore nucleare.  La perdita di refrigerante, liquido di raffreddamento (un tipo d'incidente nucleare molto grave), comporterebbe la rottura di un numero importante di barre con riscaldamento del combustibile e delle guaine e dunque il rilascio di vapore estremamente radioattivo nel recinto di relegazione. C'è allora un rischio grave d'escursione critica che provocherebbe un'esplosione, essendo la potenza del reattore Epr moltiplicata in modo estremamente brutale. Dopo le espulsioni dei cluster di comando a debole potenza (Edg), il reattore Epr potrebbe non mettersi in "arresto automatico". Qualunque sia la configurazione dei cluster di comando, l'incidente d'espulsione di un gruppo di comando comporta un tasso grave di rottura del combustibile (Nce) e dunque un rischio elevato d'escursione - fuga - critica».

"Sortir du nucléaire" si rivolge direttamente ai 65 Pesi che partecipano alla conferenza internazionale che si apre oggi a Parigi con l'intervento del presidente francese  Nicolas Sarkozy e presieduta dal direttore generale dell'Iaea: «È scandaloso che la Francia continui così a fare la promozione del nucleare in generale, e del Epr in particolare, proprio mentre il pericolo di questo reattore è oggi dimostrato.  Occorre dunque abbandonare immediatamente la costruzione del Epr in Finlandia, in Francia ed in Cina, ed annullare assolutamente il progetto previsto a Penly. Il migliore modo per evitare l'incidente nucleare resta l'abbandono del nucleare».

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