[05/03/2010] News toscana

Il 20 marzo manifestazione contro l'Olt (e non solo)

LIVORNO. Il Comitato contro il rigassificatore ha organizzato per sabato 20 marzo una manifestazione sulle questioni ambientali legate al nostro territorio. «Secondo noi - spiegano dal Comitato - la questione del rigassificatore offshore si inserisce in un pesante attacco alla salute e all'ambiente: il proliferare di centrali a biomasse da filiera lunga che sono state autorizzate a Livorno e Piombino, i progetti di raddoppiare l'inceneritore del Picchianti facendolo diventare il raccoglitore del combustibile da rifiuti (Cdr) prodotto in tutta la zona costiera, le proposte di realizzare inceneritori per rifiuti industriali a Livorno (sito della raffineria) e a Solvay, la proposta di creare un "distretto dell'energia" realizzando il secondo rigassificatore a Solvay e convertendo a carbone le centrali Enel di Livorno e Piombino, mostrano una progettualità devastante».

Secondo il Comitato, sulla scena politica si contrappongono due atteggiamenti: quello del centrodestra che sostiene una politica del "fare quello che ci pare" e quella del centrosinistra dello "sviluppo sostenibile" che dietro generici "richiami ambientalisti nasconde la medesima mentalità fatta di infrastrutture pesanti, cementificazione del territorio e spreco del denaro pubblico in sostegno di progetti inutili per l'interesse generale, dannosi per l'ambiente e la salute se non addirittura pericolosi per il rischio di incidenti catastrofici".

Progetti, a giudizio degli attivisti, che non hanno neppure quelle ricadute occupazionali che vengono ventilate come la soluzione dei problemi del territorio. «Con queste premesse - spiegano dal comitato - la manifestazione del 20 marzo vuol essere la prima iniziativa di una "vertenza Livorno" che in campo ambientale possa unire partiti, sindacati, associazioni, singoli cittadini con l'obiettivo di imporre alle istituzioni una maggiore ponderatezza nelle decisioni riguardanti la politica ambientale che non può limitarsi ad una gestione dell'esistente ma si deve aprire ad innovazioni capaci di risolvere la gravissima crisi ambientale di cui soffre la provincia di Livorno, seconda solo a quella di Taranto per inquinamento ambientale».

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