[04/03/2010] News toscana

Il Biotecnomais, materiale ecosostenibile, biologico e biodegrabile prodotto a Chiusi

LIVORNO. Quando venti anni fa guardando uno dei suoi campi coltivati ha avuto l'idea di creare dalla terra un materiale che tornasse alla stessa terra in maniera naturale, senza inquinare, portando addirittura un arricchimento, in pochi devono averlo preso sul serio. E invece, dopo anni di ricerche, quel futuro ecosostenibile pensato dall'imprenditore della Valdichiana Aldo Torrini, è diventato qualcosa di tangibile. Tanto che sono già stati realizzati i primi oggetti e alcune aziende italiane all'avanguardia nel campo della ricerca si sono fatte avanti per testare il nuovo ritrovato. Torrini,  una vita passata tra i campi e i silos per le granaglie, è soddisfatto del suo progetto. Con la determinazione di un imprenditore che ha iniziato la sua attività con la vendita di cereali, e la semplicità del mondo contadino con il quale è stato a contatto per buona parte della sua vita, Torrini racconta di aver agito quasi per istinto. E sarà anche per questo, che a ottanta anni suonati - per la precisione sono 81- , non si sente un ecologista della prima ora, né tanto meno un visionario avanguardista di una sostenibilità che nel fallimentare summit di Copenhagen è sembrata impossibile da raggiungere.

«Dopo aver lavorato tanti anni con la terra, un giorno mi venne in mente di creare un materiale che sostituisse la plastica - spiega Torrini. Ho pensato a un prodotto non solo biodegradabile ma che non lasciasse neanche sostanze inquinanti nell'ambiente nella fase di produzione». Tanto impegno, un bel po' di costanza, e un pizzico di testardaggine che hanno portato al BioTecnoMais, 100% biologico, biodegradabile e assolutamente atossico, in quanto totalmente privo di derivati plastici o colle, che può essere coniugato nelle più disparate forme e versato ad usi infiniti e che, distruggendosi velocemente in acqua, risolve il problema dei rifiuti. Ma c'è di più. L'acqua di risulta sarà infatti arricchita solo di amido vegetale, quindi anch'essa utile a più scopi, dalla concimazione di piante al nutrimento della pelle.

Come è possibile tutto ciò? Il segreto sta nella formula. Un metro cubo di Btm deriva da un'uguale quantità (10 kg) di amido di cereali, farina di grano e oli vegetali miscelati secondo il brevetto elaborato dall'Università di Milano su commissione di Aldo Torrini. Una lavorazione fatta tutta in casa nello stabilimento di Euroecological Italia Srl a Chiusi, usando macchine originariamente destinate alla produzione di pasta e alimenti, quindi modificate dal team di lavoro di tecnici specializzati, che da anni lavorano al progetto per perfezionare sempre più l'esito finale dei singoli prodotti.

L'esperimento avviato 20 anni fa è quindi giunto a ottimi risultati. I possibili usi del Btm, secondo Torrini, sono molteplici: si va dalla posateria, alle imbottiture per il settore degli arredamenti, fino ai giocattoli. Ora però serve l'ultimo passo: la sperimentazione e i test di aziende interessate a sviluppare e utilizzare il prodotto. E Torrini è convinto che arriveranno. «Ci sono già alcune imprese interessate - ha spiegato. Sono ditte sensibili all'innovazione e alla ricerca. Arriveremo al completamento della mia grande scommessa». Perché Torrini, da uomo che nella terra ci è cresciuto, sa che i frutti maturano pian piano. E l'avventura continua.

Intanto, i sui 400 ettari perfettamente coltivati nel cuore della grande Chiana senese sembrano un paradiso della sostenibilità. In mezzo a un mare di cereali, semi oleosi e prodotti ortofrutticoli tra Umbria e Toscana, quella di Torrini è un'azienda sana dal punto di vista ecologico: impianti fotovoltaici per rendere l'azienda passiva dal punto di vista del consumo elettrico, concimazione basata principalmente sull'uso di fanghi di derivazione vegetale alimentare per ridurre l'impatto chimico, irrigazione tramite laghetti artificiali per la raccolta dell'acqua piovana.

E infine c'è quella che sembra una vera chimera. Nei giorni in cui è sempre più accesso il dibattito sulle produzioni Ogm, Torrini racconta della sua ultima trovata: un allevamento di 250 manzi destinati alla macellazione liberi di pascolare in un terreno di sua proprietà. «E' un'iniziativa personale e non ha nessuna ragione economica o di guadagno - ha spiegato Torrini. E' una cosa mia, una cosa della terra».

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