[03/03/2010] News

Ancora reazioni negative alla decisione della Commisione Europea di dare il via libera alla patata

LIVORNO. Continuano anche oggi le prese di posizione contro la decisione della Commisione Europea di dare il via libera alla patata Ogm Amflora della Bayer per uso industriale e per mangimi animali. «Sono fortemente contrario al via libera agli Ogm deciso dalla Commisione Europea - dichiara Marco Roveda, fondatore di LifeGate e presidente di LifeGate Planet Onlus. - Il nostro ecosistema ha perso il proprio equilibrio a causa dell'attività dell'uomo che l'ha inquinato con l'utilizzo dei pesticidi e della chimica. Già oggi necessiteremmo circa di un pianeta e mezzo per convivere con gli attuali ritmi di vita.  La questione va affrontata invece in una visione olistica per riequilibrare ciò che abbiamo squilibrato. Gli OGM vanno nella direzione opposta. Ancora una volta si vuole fare una forzatura, addirittura un braccio di ferro contro la natura! Con la stupida arroganza di poter vincere. E' grave che alcuni abbiano l'obiettivo di modificare le specie della natura, brevettarne la vita per impossessarsene. Come se qualcuno volesse impadronirsi del sole, del mare, dell'acqua. E' impensabile, è pazzesco! E' logico che ci debbano raccontare grandi menzogne per ottenere il nostro consenso»

Il Comitato Scientifico Equita esprime il più profondo sdegno sulla decisione presa dalla Commissione Europea: «Questa decisione rompe una moratoria "di fatto" in atto da 12 anni (dal 1998) sulle autorizzazioni alle coltivazioni di piante transgeniche, nonostante la presenza nella patata del gene marcatore che conferisce resistenza alla kanamicina (antibiotico molto importante per combattere alcune gravi malattie) e nonostante la direttiva UE 2001/8 vieti gli Ogm contenenti tali geni a partire dal 2004» .«Ciò che tuttavia desta maggiore indignazione - prosegue - è l'assenza di democrazia vigente nelle norme UE, che hanno dato all'esecutivo (la Commissione) il potere di assumere da solo una decisione favorevole all'autorizzazione (secondo il parere della minoranza) perché nel Consiglio dei Ministri i rappresentanti degli Stati, pur avendo espresso a maggioranza un parere sfavorevole, non hanno raggiunto la maggioranza qualificata!».

I Verdi intanto annunciano che domani giovedì 4 marzo dalle ore 11.30  Verdi a Largo di Torre Argentina a Roma distribuiranno la vera patata italiana ai cittadini italiani. Si tratta di un'iniziativa per sensibilizzare i cittadini contro la decisione della Commissione europea di autorizzare la coltivazione della patata transgenica Amflora.  La decisione della Commissione europea è, infatti, un vero e proprio assalto alla sicurezza alimentare, alla nostra agricoltura tipica, di qualità e biologica, mettendo a rischio il made in Italy agroalimentare.

«La patata transgenica chiamata Amflora (che sarà prodotta da Bayer, N.d.R.) è stata creata per la produzione industriale della carta ed è immangiabile dall'uomo, mentre i residui della produzione industriale sono ancora mangiabili dai ruminanti. La patata Amflora è resistente agli attacchi dei batteri perché progettata per essere resistente agli antibiotici e ciò può essere un pericolo per le modificazioni dell'humus del terreno dove vengono coltivate». È quanto dice Paolo Manzelli, Direttore di LRE/EGO-CreaNet all'Università di Firenze, si occupa di alimentazione, nuovi stili di vita ed indaga su materie nuove come la Nutrigenomica in un articolo pubblicato da www.vglobale.it

«Dalla patata rossa di Cetica alla Sulcina della Garfagnana sino alla patata di Zeri: sono ben sei le varietà toscane di patata che sono state salvate da estinzione e valorizzate in un percorso di qualità, ma che ora sono di nuovo a rischio: questa volta potrebbero perdere le loro caratteristiche di tipicità in caso di contaminazione con il tubero "amflora", prodotto da una multinazionale tedesca la cui coltivazione è stata autorizzata dalla Commissione europea». E' l'Arsia, l'Agenzia regionale per lo sviluppo e l'innovazione in campo agricolo, a lanciare l'allarme al fine di evidenziare come un'introduzione di colture ogm  indiscriminata e non sottoposta ad attente valutazioni di carattere scientifico potrebbe alterare irreversibilmente lo straordinario patrimonio di biodiversità della nostra regione.

Sulla decisione della Commissione Ue ci scrive anche il Responsabile della Comunicazione dell'Associazione UNA Cremona (Uomo-Natura-Animali): «L'UE ritiene così di poter discutere sul futuro degli OGM, ma partendo da un punto di non-ritorno: la contaminazione dei suoli e delle colture adiacenti è un fatto dimostrato (ammissione della Bayer davanti ai tribunali americani che l'hanno perciò condannata!). Questo significa che i cittadini non potranno scegliere cosa mangiare, gli agricoltori subiranno pressioni, le varietà tradizionali saranno a rischio di scomparsa, così come il biologico. L'unica speranza è che gli Stati membri - e quindi anche l'Italia - sappiano resistere alle pressioni economiche delle multinazionali che brevettano e vendono sementi, ma anche i relativi pesticidi, meglio di quanto abbia fatto il Parlamento Europeo».

«Questo non significa - conclude - che l'Italia debba adeguarsi e fare altrettanto: è una buona occasione per reagire, come hanno già fatto i cittadini e il mondo politico di tanti altri paesi del mondo, primo fra tutti l'India. Il "No!" agli OGM non deve arrestarsi a questa concessione dell'Unione Europea!»

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