[22/02/2010] News

Tonno rosso, la Commissione europea chiede il divieto di commercio

LIVORNO. Oggi la Commissione europea ha proposto che l'Ue «Si adoperi affinché, entro il prossimo anno, venga istituito ed entri in vigore un divieto del commercio internazionale di tonno rosso dell'Atlantico». La Commissione si dice «Seriamente preoccupata per il fatto che l'eccessivo sfruttamento di tale specie, per lo più legato al commercio internazionale, rischia di produrre uno stato di grave depauperamento degli stock. La proposta sarà discussa con gli Stati membri al fine di raggiungere una posizione comune dell'Ue per la prossima riunione della Convenzione sul commercio internazionale delle specie di flora e di fauna selvatiche minacciate di estinzione (Cites) che avrà luogo a Doha, in Qatar, dal 13 al 25 marzo 2010».

Il commissario europeo all'ambiente, Janez Potočnik spiega «Abbiamo la responsabilità, nei confronti delle generazioni future, di adottare misure decisive quando esiste la probabilità che una specie vada incontro all'estinzione. Abbiamo il dovere di preservare il nostro capitale naturale. Poiché sussiste un rischio elevato che il tonno rosso dell'Atlantico scompaia definitivamente, non ci resta che agire immediatamente e proporre di vietarne il commercio internazionale».

Per Maria Damanaki, commissaria per gli affari marittimi e la pesca: «Il nostro obiettivo è garantire ai pescatori un futuro sostenibile. Per questo è necessario preservare lo stato di salute degli stock di tonno rosso, ed è evidente per tutti che l'eccessivo sfruttamento della risorsa non può certo essere la strada da percorrere. Un aspetto importante della soluzione che oggi proponiamo è rappresentato da un regime specifico applicabile alla flotta da pesca artigianale».

La Commissione europea è molto preoccupata del cattivo stato di conservazione del tonno rosso dell''Atlantico «ed è consapevole che la domanda di tale risorsa è in ampia misura determinata dagli scambi internazionali».

Anche se riconosce che dal 2006 ad oggi l'Iccat ha attuato molti interventi per affrontare il problema, la Commissione Ue «Sulla base degli ultimi dati scientifici disponibili, ritiene che il tonno rosso dell'Atlantico dovrebbe essere inserito nell'Appendice I della Cites. Tale appendice raggruppa le specie minacciate di estinzione il cui commercio deve essere soggetto a norme particolarmente rigorose ed essere autorizzato soltanto in circostanze eccezionali. Inserire il tonno rosso nell'Appendice I significherebbe vietarne il commercio internazionale».

Come a sempre però Bruxelles dà un colpo al cerchio ed uno alla botte e viene (in parte) incontro alla proposta di moratoria avanzata dall'Italia e condivisa da altri Paesi mediterranei, infatti «Propone che tale provvedimento non abbia effetto immediato, ma che nella riunione della Cites di Doha si stabilisca che esso sia deciso dal Comitato permanente della Cites entro un termine di 12 mesi. Il Comitato permanente dovrà basare la propria decisione sulle più recenti evidenze scientifiche disponibili riguardanti lo stato dello stock e valutare la pertinenza delle misure che l'Iccat potrà eventualmente adottare nella riunione di novembre 2010. Se il divieto entrerà in vigore, la Commissione vigilerà affinché le imprese della pesca artigianale siano autorizzate ad approvvigionare il mercato Ue con le catture provenienti dalle acque interne degli Stati membri».

Intanto in Francia, proprio sul tonno rosso, è scoppiata una ferocissima polemica di Greenpeace contro  il gruppo Leclerc, accusato di fare pubblicità ingannevole con un annuncio a tutta pagina sui giornali dove asserisce che starebbe ritirando dalla vendita alcune specie marine  minacciate. Secondo gli ambientalisti «Il gigante della distribuzione prende il tonno rosso come alibi, senza impegnarsi realmente».

Leclerc si impegna «A proporre solo del tonno rosso proveniente esclusivamente dalla pesca artigianale», ma poi precisa in una nota a piè di pagina, indicata con un asterisco e scritta in lettere minuscole : «excepté les 28 senneurs» (eccetto le 28 imbarcazioni con reti a circuizione)...  Greenpeace svela che «La flotta francese contava nel 2009 effettivamente 28 tonniere senneurs, imbarcazioni industriali di pesca che sono precisamente le principali predatrici del tonno rosso del Mediterraneo! Dopo aver dichiarato che vuole sostenere la pesca artigianale, il simbolo della grande distribuzione ci dice quindi, in una nota a fondo pagina in piccoli caratteri, che farà eccezione per tutte le imbarcazioni industriali francesi! Plus c'est gros, plus ça passe, bisogna dire dei comunicati di Leclerc...».

La pubblicità precisa che la Leclerc non venderà più squalo siki (Sagrì atlantico - Centrophorus squamosus), una specie di profondità, ma Greenpeace evidenzia che si tratta di un'altra operazione di greenwashing commerciale  perché «E' talmente minacciato che la pesca mirata a questa specie è già vietata. Dato che può accadere che alcuni esemplari vengano presi accidentalmente nelle reti, la Commissione europea ha fissato per il 2010 una quota molto bassa (80 tonnellate per tutta l'Europa, di cui 34 tonnellate in Francia)».

Torna all'archivio