[29/07/2009] News

Terna investe 300 milioni nel fotovoltaico: pannelli in tutte le aree non utilizzate

LIVORNO. Terna non teme la crisi e nel presentare ieri l'ottimo resoconto trimestrale in termini di utili e di incassi, ha rilanciato con investimenti per il futuro per realizzare nelle aree delle stazioni elettriche di sua proprietà, attualmente libere da impianti e non utilizzate, impianti di generazione fotovoltaica di piccola taglia.
«Non vogliamo certo diventare produttori di elettricità - ha dichiarato nel corso della conference call l'amministratore delegato di Terna, Flavio Cattaneo - Si tratta semplicemente di un modo per valorizzare i terreni di nostra proprietà attualmente non utilizzati, a beneficio del servizio elettrico, ad esempio per ampliare le stazioni».

L'operazione sarà gestita da una società nata ad hoc ma controllata da Terna, la Sungrid, che in prospettiva diverrà autonoma e «una volta avviato Sungrid - ha spiegato ancora Cattaneo - sarà venduto e la plusvalenza sarà reinvestita nella rete e nell'attività di dispacciamento».

Un'ottima idea dato che a fronte di un investimento previsto di 300 milioni per realizzare l'installazione di pannelli solari per una potenza di circa 100 Mw, il ritorno valutato è all'incirca tra l'11 e il 12%, ovvero tra i 40 e i 55 milioni di euro.

L'energia prodotta godrà infatti degli incentivi pubblici previsti dal conto-energia e sarà - come avviene in questi casi - ceduta al gestore del sistema elettrico ai prezzi di mercato.
Un'operazione su cui qualcuno potrebbe obiettare in quanto si avvale di incentivi pubblici, che però, se come garantito verranno reinvestiti per migliorare l'efficienza della rete, verranno utilizzati con buono scopo.

Così come qualcuno potrebbe pensare che nonostante Terna assicuri parità di condizioni di accesso a tutti gli utenti delle reti, potrebbe riservarsi una certa priorità, ma su questo sarà il gestore a vigilare affinché non avvenga.

Un'operazione che quindi presenta senza dubbi aspetti positivi e che come tale potrebbe essere un esempio seguito da molte altre aziende. Di terreni non utilizzati da parte di aziende ne esistono a centinaia di ettari così come di bilanci che avrebbero bisogno di utili da reinvestire per migliorare l'efficienza dei servizi.

Un'operazione che avrebbe in più il vantaggio di produrre energia con fonti rinnovabili che - tolta la quota necessaria al fabbisogno interno - potrebbe essere riversata in rete ed andare a contribuire alla quota che il nostro paese dovrà coprire utilizzando queste fonti.
Ma si sa che - per una tendenza diffusa nel nostro paese - quando le operazioni presentano troppo vantaggi finiscono in genere per essere abbandonate.

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