[19/02/2010] News toscana

A Firenze gli Stati generali del paesaggio

FIRENZE. Si sono tenuti oggi a Firenze gli "Stati generali del paesaggio" durante i quali è stato confermato come il piano paesaggistico della Toscana già adottato dal consiglio regionale e pronto per essere approvato entro la fine dell'anno, sarà il primo in Italia e non avrà solo il primato temporale.

Ad affermarlo è Andrea Carandini, presidente del Consiglio superiore dei beni culturali e docente all'Università La Sapienza: «Il piano paesaggistico elaborato dalla Regione può ben indicare una strada per tutta Italia: per come è stato pensato, per come è stato vissuto ed elaborato, per come, fino all'ultimo istante, si dimostra pronto all'apertura e al confronto con cittadini ed esperti».

Partecipazione anche grazie ad una norma del 2007 prevista dalla Regione che per prima e finora unica in Italia, si è dotata di una legge che incentiva il coinvolgimento dei cittadini. Partecipazione è confronto che in qualche occasione è stato particolarmente acceso quando dai territori si è denunciato un eccessivo consumo di suolo e una carenza di controllo. Per Felicia Bottino, docente all'Università Iuav di Venezia, la sfida più importante rimane quella della qualità progettuale.

«Quella che in troppe parti d'Italia, anche nelle regioni come l'Emilia-Romagna e la Toscana che più hanno pianificato negli ultimi venti anni, è purtroppo mancata». Della stessa opinione anche Saverio Mecca, neo preside della facoltà di architettura dell'università di Firenze: «Il paesaggio pone sfide che necessitano di un lavoro di squadra e della collaborazione tra più istituzioni per risolvere l'antinomia, solo apparente, tra tutela dell'ambiente e sviluppo».

L'attenzione all'ambiente da alcuni è vista come vincolo che limita gli investimenti sul territorio, ma l'assessore al governo del territorio e ai trasporti Riccardo Conti da una chiave di lettura diversa: «la colpa non è tanto della politica di tutela dell'ambiente, che deve esserci e che se ben fatta può essere anzi un elemento di attrazione. La colpa è dell'eccessiva burocrazia, del sovrapporsi di troppe norme e procedure, che a volte ostacola, scoraggia e fa male agli investimenti.

La risposta non sta in un commissariamento permanente, pericoloso e dai vantaggi illusori- ha continuato Conti- ma in un piano paesaggistico "intelligente" e partecipato con i territori, con chi ci vive e li amministra: un piano figlio delle esperienze portate avanti in Toscana da almeno venti anni e figlio della Convenzione europea, siglata a Firenze il 20 ottobre del 2000 da ventisei Stati e già ratificata da dieci (tra cui l'Italia), dove il paesaggio è un qualcosa sempre in movimento e frutto dell'azione dell'uomo; un piano paesaggistico che il Consiglio regionale ha già adottato l'anno scorso a giugno e che ora la Regione intende aprire al contributo di università, cittadini ed esperti per essere approvato definitivamente, magari proprio in occasione del decennale della firma della convenzione europea tra otto mesi» ha concluso l'assessore.

 

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