[16/02/2010] News

Meno nitrati nelle acque europee

BRUXELLES. La Commissione europea ha presentato un recente rapporto (On implementation of Council Directive 91/676/EEC concerning the protection of waters against pollution caused by nitrates from agricultural sources based on Member State reports for the period 2004-2007) sull'applicazione della direttiva Nitrati che evidenzia che i livelli di nitrati nelle acque dell'Ue stanno diminuendo e afferma che questa è «Un'eccellente notizia per l'ambiente, nonché la prova che la legislazione degli ultimi anni per impedire l'aumento di tali livelli sta effettivamente funzionando». La direttiva nitrati punta al controllo dell'inquinamento da nitrati e ad una migliore qualità dell'acqua nell'Ue. Il documento dimostra che i livelli di nitrati sono in calo costante nelle differenti regioni dell'Ue e che «i livelli di nitrati dal 2004 al 2007 nei fiumi, laghi e canali sono sia rimasti stabili sia diminuiti nel 70% delle zone monitorate».

La relazione segnala un altro trend positivo: «Il crescente interesse degli agricoltori per i metodi d'alimentazione innovativi e le nuove tecniche per il trattamento del letame, che sono spesso combinati con tecniche per il recupero d'energia. Gruppi di agricoltori europei, specie in Belgio, Spagna e Paesi Bassi, hanno investito in progetti collaborativi in tali tecniche».

Però il rapporto dice anche che «In alcune regioni i livelli di nitrati restano troppo alti e superano gli standard europei per la qualità delle acque. In queste regioni gli agricoltori devono continuare ad adottare pratiche più sostenibili». E in particolare «elevati livelli sono stati trovati nelle acque freatiche in Inghilterra, parti dell'Estonia, i Paesi Bassi sud-orientali, le Fiandre in Belgio, la Bretagna in Francia, l'Italia settentrionale, la Spagna nord-orientale, la Slovacchia sud-orientale, la Romania meridionale e parti di Malta e Cipro». Inoltre  «Nell'area dell'Ue a 27, il 39,6% è stata designato come zona vulnerabile, comprese le aree degli Stati membri che applicano un whole territory approach. Rispetto al precedente periodo di riferimento, sulla superficie totale dei dell'Ue a 15 Paesi, era designata come zona vulnerabile o oggetto di un approccio territoriale integrale, è aumentato dell'1% e rappresenta oggi il 44,6% per il totale dell'area dell'Ue a 15. In particolare il Portogallo, Belgio e Italia hanno aumentato la loro area vulnerabile durante il periodo 2004-2007».

Secondo il commissario europeo all'ambiente, Janez Potocnik, «Salvaguardare la qualità dell'acqua è una delle massime priorità della politica europea per l'ambiente. Gli agricoltori hanno lavorato sodo per migliorare la gestione dei fertilizzanti, che ora sta dando i suoi frutti e migliorando i trend della qualità delle acque. In certe regioni, tuttavia, soddisfare gli standard europei di qualità delle acque resta una sfida seria e continua».

Sembra quindi frenare e regredire (anche se non dappertutto e non in Italia)  quello che nei decenni passati era sembrato un'inarrestabile corsa all'utilizzo dei nitrati in agricoltura che aveva provocato un forte inquinamento delle acque europee.

«I fertilizzanti a base di nitrati - spiega il bollettino scientifico dell'Ue Cordis - incrementano la resa dei raccolti, ma i livelli elevati di nitrati nel cibo e nell'acqua potabile possono essere tossici per l'uomo. L'inquinamento dei fiumi, causato dal ruscellamento dei terreni agricoli concimati con fertilizzanti a base di nitrati, può avvelenare le acque, uccidere i pesci e contaminare la catena alimentare».

Il Water Information System for Europe (Wise)  riferisce che «Attualmente, oltre 300 differenti programmi sono in corso nell'Ue per monitorare i livelli di nitrati e migliorare la qualità delle acque. Essi includono 31.000 siti di campionamento e monitoraggio della falda freatica e 27.000 stazioni di controllo delle acque superficiali in tutta l'Ue, misure per vietare la concimazione in determinati periodi, norme minime per lo stoccaggio del letame e norme per controllare lo spandimento dei fertilizzanti vicino all'acqua o su pendenze da cui potrebbero andare a finire in acqua. Queste misure sono anche importanti per contribuire a migliorare la qualità dell'aria e ridurre le emissioni di gas a effetto serra, come protossido d'azoto e metano. Un'altra azione di rilievo è la designazione di aree particolarmente vulnerabili per speciali programmi d'azione in determinati Stati Membri. Sono stati svolti programmi per informare e formare gli agricoltori a gestire meglio la concimazione, ed anche se hanno riscosso un ampio successo resta molto da fare. La relazione afferma che molti Stati Membri devono aumentare gli sforzi in varie aree, tra cui l'identificazione e il monitoraggio dei punti problematici d'inquinamento e lo sviluppo di programmi d'azione più forti».

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