[15/02/2010] News toscana

Cronache dalla tramvia - 15 febbraio 2010

FIRENZE. La cosa che più colpisce è l'espressione dei passanti. Facce tra lo stupito, il meravigliato, l'ammirato, dai marciapiedi accolgono il transito della tramvia come il passaggio di una celebrità. E il dissenso all'opera, di colpo, sembra essersi dissolto.

Eccola la tramvia, eccolo quello che l'allora indipendente di centro-destra, e oggi capogruppo della Lega nord in comune Mario Razzanelli, definì «il muro di Firenze», e che in realtà è un cordolo di separazione alto 15 cm tra la carreggiata e la sede della tramvia. Eccolo il «treno sferragliante» (come venne definita dal sottosegretario Bonaiuti durante la campagna per il referendum del febbraio 2008): un mezzo silenzioso, quasi diafano nel suo movimento, nonostante le dimensioni considerevoli e nonostante qualche sfrigolìo dei freni nelle curve più strette. Un mezzo comodo e confortevole, nonostante la pratica di guida da parte degli autisti di Gest (la società di gestione, le cui azioni afferiscono alla francese Ratp per il 51% e ad Ataf per il 49%) debba ancora essere certamente affinata. E un mezzo che, almeno alla "foce" del fiume delle emissioni, non produce inquinamento: certo, il vero "impatto zero" si avrà quando l'elettricità che muove il mezzo proverrà al 100% da fonti rinnovabili e i materiali usati deriveranno al 100% da riciclo, ma per ora, nella città dolente che ha iniziato il 2010 con un livello record di polveri sottili, avere un mezzo che non sbuffa né CO2 né polveri è già grasso che cola.

Firenze e la Toscana, da ieri, sono quindi entrate nell'era della nuova mobilità sostenibile, oltre 50 anni dopo l'ultima corsa del vecchio tranvai. E vi sono entrate, almeno per quanto riguarda il comune di Firenze, senza feste e senza fanfare ufficiali (e chissà perché, al di là delle motivazioni - «quando un mezzo andrebbe realizzato in 1000 giorni, e viene terminato in 1800, c'è poco da festeggiare» - ufficialmente date dal sindaco).

La festa della tramvia è nello sguardo - involontariamente invidioso - degli autisti degli autobus "tradizionali", che osservati dai vetri del tram sembrano appartenere ad un'altra epoca, un'epoca di traffico e di nervi che saltano, di semafori interminabili e di polmoni anneriti dallo smog. La festa è nella frenesia degli studenti per provare la novità, è nelle parole di soddisfazione che l'anziana signora consegna all'amica al telefono - «ahhh guarda, si sta così bene, io me ne resto qui sopra un bel po'».

Certo, non è ora (ora che l'effetto-novità è ai suoi massimi, ora che il biglietto è gratuito, ora che le conseguenze negative in termini di congestione del traffico automobilistico in alcuni colli di bottiglia non sono ancora state evidenziate - e strumentalizzate ad arte - dai media e dai partiti di opposizione) che si può dare un giudizio spassionato sulla tramvia. Sarà quel che avverrà in futuro, in primo luogo la velocità e l'efficienza con cui saranno affrontate le criticità per la mobilità del capoluogo e per la costruzione delle altre due linee previste, a dare le vere risposte che contano. E soprattutto andrà visto quale percentuale di fiorentini sceglierà di adottare il mezzo pubblico, e di lasciare il mezzo privato per i casi di emergenza o per le eccezioni.

A questo proposito, ricordiamo che stime presentate nel gennaio 2008 dall'allora presidente di Ataf Maria Capezzuoli parlavano di un probabile 10% di aumento dell'uso del servizio pubblico subito dopo la messa in funzione della prima linea, e di un 15-20% a regime (valori che furono definiti «migliorabili se viene aumentata l'efficienza del trasporto integrato»). La riduzione del traffico privato, 4% in tutto il territorio comunale, dovrebbe però raggiungere il 50% nelle aree direttamente attraversate dalla linea ferrata, le stesse aree in cui, come riportato dal "Sole 24 ore" la settimana scorsa, i prezzi delle case stanno riprendendo l'ascesa che compete a zone servite da un mezzo pubblico «puntuale, frequente ed ecologico», come scritto sui poster celebrativi, dopo gli anni dei cantieri e dei conseguenti disagi.

Da Pasqua in poi, insomma, finito il periodo di rodaggio, qualcosa come 4600 persone/ora potranno spostarsi da Scandicci a Firenze Smn in circa venti minuti (mentre ad ora il tempo di percorrenza può raggiungere anche un'ora e mezzo) con una frequenza di passaggio dei mezzi di 3 minuti e mezzo.

Certo, ancora tante tessere del mosaico devono andare a posto: tra le altre cose, tanti sono ancora i cantieri aperti lungo la linea, tanti gli accorgimenti alla mobilità da porre in opera (parcheggi scambiatori compresi), e anche "l'onda verde" di semafori che dovrebbe accogliere il tram al suo passaggio è tuttora da mettere a punto. Ma occorre, oggi più che mai, saper guardare al futuro, e immaginarsi Firenze tra qualche anno, quando (speriamo) le altre due linee saranno state completate. La stessa visione prospettica che ebbero coloro che, fin dalla giunta Primicerio passando per quella Domenici, seppero esporsi ai dissensi e alle mille criticità annesse alla realizzazione della tramvia, pur di dare a Firenze quella mobilità sostenibile che merita e di cui ha bisogno.

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