[15/02/2010] News

Nucleare: nuovo duello Clinton - Ahmadinejad, pensando ad arabi, russi e cinesi

LIVORNO. La tensione con l'iran è nuovamente al calor bianco dopo che il regime islamico di Teheran ha annunciato di aver arricchito da solo l'uranio che secondo gli occidentali doveva essere trattato all'estero.

Il segretario di Stato Usa, Hillary Clinton, è in missione diplomatica nel Golfo Persico, secondo gli iraniani «Il suo obiettivo primario è quello di convincere i paesi arabi a sostenere un inasprimento delle sanzioni contro l'Iran». Ieri la Clinton ha chiesto all'Iran di riconsiderare il suo programma nucleare che ha detto essere il frutto di «Decisioni politiche pericolose».

Intervenendo in Qatar al Forum mondiale Islam-Usa, la Clinton ha annunciato che «Washington ed i suoi alleati stanno preparando nuove misure per persuadere l'Iran a modificare la sua politica nucleare». Oggi ha confermato che Obama punta ad una soluzione pacifica del dossier nucleare iraniano, ma ha anche detto che l'Iran sta scivolando verso una dittatura militare-integralista e che la pazienza Usa non è senza limiti.

La visita della Clinton sull'altro lato del golfo ed i colloqui tra Israele e Russia in corso a Mosca sembrano preoccupare il regime islamico di Teheran. La semi-ufficiale PressTv dice: «Durante la sua visita di tre giorni in Qatar e Arabia Saudita, la Clinton cercherà di raccogliere il sostegno degli sceicchi arabi per esercitare più pressioni su Teheran affinché sospenda il suo arricchimento d'uranio» E riporta le parole di jeffrey Feltman, assistente della Clinton per gli affari del Vicino Oriente: «Noi crediamo che tutti i Paesi possono svolgere un ruolo chiave per contribuire a contrastare il problema iraniano", ha detto J. "Ci aspettiamo da loro (i sauditi) che usino le relazioni di cui dispongono in modo che possa aiutare ad accrescere la pressione che l'Iran dovrebbe avvertire».

Il problema per gli americani sembra la Cina e secondo la televisione iraniana «Gli Usa cercheranno di premere nei confronti dei leader sauditi perché aumentino le forniture di greggio alla Cina, così da ridurre la dipendenza di Pechino dalle importazioni iraniane (l'l1% del suo fabbisogno). In tal senso la Cina, membro permanente del Consiglio di sicurezza dell'Onu con diritto di veto, verrà assicurata che se daranno il loro via libera alle sanzioni contro Teheran non avranno problemi nei rifornimenti petroliferi grazie ad un possibile aumento della produzione da parte di Riyadh. Alcuni Stati arabi del Golfo Persico ospitano basi militari statunitensi. In Kuwait gli USA hanno costruito il sistema anti-missili Patriot, mentre la quinta flotta navale americana ha le basi negli Emirati Arabi Uniti e nel Bahrein. Il Qatar, noto per essere la base delle operazioni aeree degli Stati Uniti, ha svolto un ruolo chiave durante i raid americani in Iraq e Afghanistan».

Ma Teheran non sta certo con le mani in mano e si rivolge ai Paesi amici, soprattutto la Turchia (che è alleata degli Usa nella Nato), perché convinca la Comunità internazionale che il nucleare dell'Iran è pacifico. «Bisogna sottolineare che non è stato mai registrato neanche un solo caso di scostamento, da quanto previsto nel Trattato di non Proliferazione, nelle attività nucleari iraniane - ha detto il portavoce del ministero degli esteri, Ramin Mehman-Parast - In tutto questo tempo l'Iran ha sempre mantenuto la linea pacifica delle sue attività nucleari. La Repubblica islamica ha perseguito il suo programma nucleare nel quadro di un piano trasparente, e tutte le relative informazioni mettono il sigillo di approvazione a tale affermazione. La Repubblica islamica dell'Iran ha sempre rispettato i suoi impegni inerenti alle attività nucleari civili ed in questo senso ha compiuto il proprio dovere». Il ministro esteri turco, Ahmet Davutoglu, è convinto che ci sia ancora spazio per il negoziato: «Ankara crede ancora in una soluzione diplomatica al contenzioso sul programma nucleare iraniano. La Turchia ha preso in considerazione tutte le opzioni pacifiche per contribuire a risolvere il problema». Davutoglu. arriverà a Teheran domani per una visita ufficiale ed incontrerà anche il presidente Mahmoud Ahmadinejad.

L'Iran vuole produrre 20.000 MW di energia nucleare entro il 2020 ed ieri aveva annunciato nuove proposte internazionali che sono state smentite oggi dal ministro degli esteri francese Bernard Valero: «Non esiste nessuna nova proposta, al di fuori di quella del'Iaea di ottobre, sul nucleare iraniano». Valero si riferisce alla proposta dell'Iaea e del G6 (Russia, Usa, Cina, Gran Bretagna, Francia e Germania) che avevano proposto all'Iran di scambiare il suo uranio debolmente arricchito con quello arricchito al 20% in occidente o inn Russia.

Intanto il solito Ahmadinejad non ha tardato a rispondere alle "minacce" della Clinton. Oggi la rivista russa VIP-Premier pubblica un'intervista al presidente iraniano che batte la lingua su tutti i denti dolenti dell'occidente e dei russi: «La Repubblica islamica non ha bisogno di armi nucleari per difendersi - ha nuovamente detto oggi - Le armi nucleari non servono più e non trovano posto nell'attuale equazione internazionale».

Ahmadinejad sottolinea anche che «L'espansione della Nato verso l'est è destinata a contenere l'influenza della Russia» e suggerisce agli (ex?) amici moscoviti di «Ampliare la cooperazione con i Paesi vicini per neutralizzare la minaccia straniera contro la sicurezza regionale. Gli Stati Uniti, Israele, e alcuni loro alleati accusano l'Iran di seguire un programma nucleare ai fini militari. Dal canto suo il governo di Teheran, in quanto un firmatario del Trattato di Non Proliferazione (Npt) nonché un membro dell'Agenzia Internazionale per l'Energia Atomica (Iaea), ha il pieno diritto di sviluppare e utilizzare la tecnologia nucleare per scopi pacifici. L'Iaea ha effettuato numerose ispezioni nei siti nucleari dell'Iran e non ha mai trovato alcuna prova che dimostri che il programma iraniano è destinato a costruire bomba atomica. Tutto ciò mentre Israele che è in possesso di almeno 200 testate atomiche, non ha mai firmato il Npt, e non ha mai ha autorizzato i funzionari dell'Iaea a ispezionare i suoi impianti nucleari».

Come si vede ce n'è per tutti, meno per i comprensivi cinesi.

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