[28/07/2009] News toscana

Tav-tramvia, D'Angelis: «Concordo con la linea-Renzi, ma la Tav č fondamentale per la cura del ferro»

FIRENZE. Un maggiore grado di integrazione tra i progetti per la mobilità, e tra essi e la politica urbanistica nel suo complesso. Questi gli aspetti che appaiono più convincenti nelle intenzioni espresse ieri in consiglio comunale dal nuovo sindaco di Firenze riguardo a Tav e tramvia. In attesa che le intenzioni si tramutino in azioni politiche, l'impressione è che comunque il sottoattraversamento Tav prevarrà sul progetto di superficie, mentre per la tramvia occorre vedere se davvero il governo vorrà portare fino in fondo la sua azione di intralcio, ma comunque appare realistico pensare che alla fine (com'è ovvio, e giusto) le linee 2 e 3 verranno realizzate, probabilmente con modifiche più o meno incisive al percorso definitivo.

Anche se il passaggio al duomo appare imprescindibile per dare forza (economica, ma non solo) al progetto-tramvia, è vero che l'obiettivo finale (la realizzazione di una mobilità integrata e sostenibile nel capoluogo toscano) prevale su ogni considerazione, e nella liquida fase politica attuale è giusto non assumere atteggiamenti intransigenti, ma aprirsi al dibattito.

Le carte in tavola sulla Tav vedono l'opposizione di centrodestra schierata per il passaggio in superficie e contro la stazione ai macelli (secondo il capogruppo Giovanni Galli il tunnel «è da scongiurare perché comprometterebbe per almeno cento anni l'ambiente cittadino»), e le opposizioni di sinistra su posizioni analoghe, anche se con varie sfumature. Soddisfatta dell'annunciato «nuovo corso» e di una «idea di città considerata come sistema» è l'associazione Idra, che chiede al sindaco di fermare il taglio di 163 alberi nella zona dei macelli in attesa di una decisione definitiva, e punta ad un maggiore coinvolgimento della popolazione e delle associazioni stesse riguardo agli aspetti sociali e idrogeologici.

Abbiamo chiesto un parere sulla situazione a Erasmo D'Angelis (Pd - nella foto), presidente della commissione Territorio e ambiente in consiglio regionale: «mi sembra che Renzi abbia idee molto chiare sul modo in cui realizzare davvero una rivoluzione della mobilità fiorentina» - ha sostenuto. «L'intenzione è mettere in sinergia Tav e tramvia, e su questo c'è una diffusa condivisione: idee chiare, appunto, grazie alle quali il nuovo sindaco ha vinto le elezioni. Può quindi iniziare a Firenze quella "cura del ferro" su cui discutiamo da 20 anni.

Sul progetto delle linee 2 e 3 della tramvia penso che ci vogliano aggiustamenti, posizione su cui pure si è espresso anche il sindaco. Riguardo al sottoattraversamento Tav, ricordo che è un passante ferroviario definito da una Valutazione di impatto ambientale e da 25 anni di discussione che hanno impegnato politica, società e industria fiorentine. Nel lungo iter è presente anche una lunghissima Via, firmata dal più rigoroso ministro dei Verdi, Edo Ronchi, e del direttore del Ministero di allora, Maria Rosa Vittadini: e la Via ha escluso il passaggio in superficie, proprio per gli eccessivi impatti ambientali.

Quindi, l'iter per il sottoattraversamento è concluso. Dopodiché, concordo con le garanzie richieste dal sindaco sulla sicurezza: non si scava un metro senza essere certi che non accada nulla. Ora, va ricordato che a Torino non si sono nemmeno accorti degli scavi, e così pure a Bologna, anche perché è stata usata la stessa talpa scavatrice che ha lavorato a Ground Zero a New York, dotata di una tecnologia che "anticipa" i possibili crolli. Quindi volendo il tunnel si può fare: abbiamo esempi concreti di dove non è accaduto nulla.

Resta centrale il tema delle garanzie: l'osservatorio Tav si sta muovendo di concerto con il comune, ora si è riaperta una discussione sulla collocazione della stazione, ma siamo in una fase in cui il mandato è all'osservatorio, che entro un paio di mesi dovrebbe esprimersi.

Come commissione Territorio e ambiente abbiamo lavorato sulla sicurezza, e a settembre convocheremo le parti, ma comunque il pallino è attualmente in mano all'osservatorio, cui spetta anche dare le garanzie necessarie. Centrale è il tema della sicurezza per il sottoattraversamento per gli impatti su acqua e edificato, compresa la Fortezza da Basso: abbiamo affidato ai tecnici la partita, in questa fase.

La cosa importante è che con il completamento della tratta Firenze-Bologna siamo davanti a una rivoluzione ferroviaria, sia per le merci sia per i passeggeri, quindi da ora in poi dobbiamo avere la capacità di lavorare per questa benedetta cura del ferro di cui si parla da decenni».

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