[28/07/2009] News toscana

Tav-tramvia e urbanistica: Firenze verso una politica integrata?

FIRENZE. «Non si può parlare del sottoattraversamento della Tav se non si è deciso il percorso delle linee 2 e 3 della tramvia, non si può parlare di tramvia se non è stato definito lo sviluppo urbanistico»: parole riportate da "La Nazione" con cui il nuovo sindaco di Firenze, Matteo Renzi (Nella foto), ha ieri presentato in consiglio comunale la sua visione integrata del governo dell'urbanistica e della mobilità nel capoluogo toscano.

Renzi, che ha tenuto per sé la delega all'urbanistica, ha sostenuto di non avere ricette precostituite rispetto alla questione sotto-attraversamento: il progetto per la realizzazione di un tunnel che attraversi la città da est a ovest è infatti in fase avanzata, ma occorre attendere il parere del cosiddetto "osservatorio Tav", e comunque sussistono forti perplessità, oltre che nei tecnici, anche in gran parte della popolazione, date dal timore di un impatto eccessivo sia sulle zone edificate sottoattraversate dal tunnel, sia soprattutto sull'assetto idrogeologico della zona e dell'intera città. Molto discusso anche il progetto per la nuova stazione Tav, da realizzarsi secondo le previsioni nell'area degli ex-macelli (quartiere di Rifredi), in una zona potenzialmente adatta dal punto di vista edificativo ma problematica per questioni legate, tra le altre cose, alla densità di popolazione nelle aree adiacenti e alla inadeguata situazione relativa alla mobilità, alle aree verdi, alla vicinanza di alcuni plessi scolastici. E', quella degli ex-macelli, una zona immersa nella città e non periferica: questo è il problema principale in poche parole.

Progetto alternativo è quello di utilizzare i già esistenti binari di superficie per il passaggio della linea Tav, come avviene ora. Anche per la realizzazione della stazione sono stati proposti progetti alternativi per la fermata dei treni alla periferia ovest (Castello) oppure a quella est (Campo di Marte). Ed è proprio a Campo di Marte che, secondo il sindaco, andrebbe subito realizzata una stazione provvisoria per la Tav.

Ora, anche se le prime scelte in tema di mobilità della nuova giunta (la decisione di depennare gli ausiliari del controllo sosta dall'attività sanzionatoria, lasciandola alla sola polizia municipale e ai suoi mezzi limitati, ha di fatto lasciato la città senza un controllo sul pagamento dei parcheggi) hanno destato perplessità, va detto invece che in questo caso l'azione (o meglio l'intenzione espressa) del nuovo sindaco è più convincente: anche se il progetto per il sottoattraversamento è, come detto, in fase avanzata, esiste ancora spazio per approfondirne adeguatamente l'impatto, sia per quanto attiene al tunnel, sia soprattutto per la nuova stazione.

In particolare, queste parole di Renzi («Se diciamo quali palazzi sono a rischio per il passaggio sotterraneo, bisogna anche dire se si fa il sovrattraversamento quali devono essere buttati giù») evidenziano una volontà di andare oltre la cronica tendenza allo schieramento che caratterizza la città dei Guelfi e dei Ghibellini: così come era avvenuto in passato con la tramvia (che era diventata, in pratica, "di sinistra", mentre il progetto-metropolitana è diventato "di destra" nella considerazione popolare), infatti, la città si è divisa tra i fautori del tunnel (capitanati dalla maggioranza di centrosinistra) e quelli del sovra-attraversamento (con a capo le opposizioni di sinistra e di centrodestra) e questa ideologizzazione dello scontro ha portato, come primo effetto, quello di concentrarsi sugli aspetti negativi del solo progetto sotterraneo, mentre quello in superficie è stato presentato come una panacea.

E naturalmente non è così: il passaggio in superficie avverrebbe allargando la direttrice già presente che passa nell'abitato, e comporterebbe naturalmente alcuni abbattimenti e molti disagi nell'intera fascia attraversata. E' solo tramite una valutazione integrata delle varie forme di inquinamento e disagio che può essere realizzato un progetto di così ampio impatto, e questo il sindaco sembra averlo capito. Al pari, la questione tramvia, la Tav e in generale tutte le sistemazioni urbanistiche di questa portata (compreso il nuovo stadio) necessitano di una azione - pure - integrata, anche alla luce del confronto che andrà fatto con il governo.

Poi è chiaro che le decisioni vanno prese, sia pure nella maniera più concertata e partecipata possibile (e proprio su questo aspetto l'amministrazione passata sconta le sue colpe principali riguardo a Tav e tramvia), ma questo deve restare l'obiettivo fondamentale. Ma è comunque convincente un'impostazione maggiormente integrata tra i temi in campo, che dovrebbe anche permettere di mescolare le carte politiche sul tavolo e impedire il coagularsi del dibattito intorno ad obiettivi già di per sé a forte carattere simbolico, ma la cui trattazione settoriale e non integrata porta ad un ulteriore grado di schieramento e ideologizzazione tra le parti in causa.

Torna all'archivio