[28/07/2009] News toscana

Parco di San Rossore: il turismo sostenibile non si fa costruendo parcheggi

PISA. Con sconcerto, ma purtroppo sempre meno stupore, leggiamo ancora una volta di attacchi al Parco di Migliarino San Rossore Massaciuccoli perchè non avrebbe permesso di costruire un numero sufficiente di parcheggi sul litorale.

Le domande che ci poniamo sono numerose, e purtroppo trovano risposta nella diffusa cultura del primato dell'automobile su tutto. Cultura che noi non condividiamo affatto, e che sempre più spesso viene condannata da tutti gli organismi internazionali deputati alla difesa della salute e dell'ambiente.

Cosa deve fare un parco se non difendere il suo territorio, almeno quel poco rimasto ancora intatto, dalla devastazione e cementificazione? Come si fa ad attaccare un Parco che certo non è stato oltranzista e irremovibile nella difesa della duna tanto a Tirrenia quanto più di recente al Calambrone?

Ma la cosa che ci sconcerta di più è che si pensi che aumentando il numero dei parcheggi a discapito della qualità naturalistica e ambientale il turismo aumenti. Niente di più falso! Pensiamo che i turisti, sia italiani che stranieri scelgano la Toscana e le nostre coste in cerca di quel mix tra cultura e natura che ci rende unici al mondo. Inoltre, dato che la qualità delle nostre acque non è di certo tra le migliori, almeno salvaguardiamo ciò che rimane dell'ambiente circostante, unica speranza per continuare ad attrarre i turisti anche in futuro.

Se poi ci concentriamo sull'esigenza legittima di raggiungere in tranquillità le nostre coste, e sulla preoccupazione altrettanto ragionevole che se questo non avviene le persone scelgano altri lidi, è ancora più assurdo dare come risposta la costruzione di nuovi parcheggi.

Tutte le vie di accesso al mare, da viale D'Annunzio alla Bigattiera alla Pisorno, sono ormai sature di traffico e non possono reggerne di nuovo, come ammetto lo stesso Cordoni di Confesercenti.
Come può quindi essere una risposta la costruzione di nuovi parcheggi? Da dove arriveranno le macchine?

Ancora una volta diciamo che la soluzione è solo in un altro tipo di mobilità, quella che i pisani avevano capito e utilizzato molti anni fa, ma che purtoppo poi il mito dell'auto a spazzato via: il tram, o meglio, il "Trammino".

Vogliamo lanciare a tutti gli attori coinvolti, in particolare gli abitanti e gli operatori del litorale, un appello per un'azione congiunta verso l'amministrazione affinchè si adoperi per la sua ricostruzione. I costi sono molto elevati, ne siamo consapevoli; ma sappiamo anche che molto elevati sono anche i profitti di chi in questi anni ha investito, grazie a varianti urbanistiche molto permissive, in strutture turistico alberghiere nel litorale, portando così sempre più presenze a gravare sull'ambiente del litorale. E sempre più alti saranno gli introiti per le casse comunali derivanti da questi nuovi comparti residenziali.

Perchè allora non investire parte di questi introiti, sia privati che pubblici, per alleggerire il carico ambientale e aumentare la qualità prima di tutto della vita e poi anche dell'offerta turistica del nostro litorale?

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