[11/02/2010] News toscana

Livorno, intervento di SeL, PdCI e PrRC sulla centrale a biomasse in porto

LIVORNO. Riteniamo opportuno che il Consiglio Provinciale abbia modo di discutere e di confrontarsi sulla possibile realizzazione di una centrale a Biomasse da parte della società Porto Energia. Per facilitare questo passaggio abbiamo ritenuto necessario presentare al Presidente della Provincia una Interpellanza in cui abbiamo posto l'accento su alcune problematiche a nostro avviso centrali e problematiche.

Chiediamo in particolare di sapere:

-Se la Provincia ha autorizzato tale impianto che sembra avere una potenza massima di 52 MW;

-Se la capacità massima produttiva di cui si parla (52 MW) non finisca evidentemente per contrastare con il presupposto di attingere esclusivamente alla produzione derivante dalla filiera corta, richiedendo un ulteriore approvvigionamento derivante da altre aree.

-Se la realizzazione di tale impianto risulta essere in linea con i contenuti del Piano Energetico Regionale (PIER) approvato dalla Regione Toscana.

-Quale sia l'entità delle emissioni inquinanti prevista e se corrisponde al vero il fatto che tale impianto risulterebbe secondo, quanto a emissione di polveri, soltanto alla centrale ENEL di Piombino.

-Quali sono stati i risultati emersi dalle valutazioni di impatto ambientale.

Ancora una volta ci sembra che si verifichi un problema legato alla capacità dei nostri enti locali di programmare lo sviluppo del territorio soprattutto sul versante delle energie. Il fatto che tale centrale non sia prevista nel PIER sembra non essere un vincolo alla sua realizzazione. Allo stesso tempo sembra non aver valore la Deliberazione del Consiglio Provinciale n.131 del 2007, che prevedeva che fosse realizzabile una centrale a Biomasse solo con un limite di potenza massima di 25 MGW. La scelta di tale limite era stata giudicata utile al fine permette la realizzazione di impianti alimentabili attraverso la produzione della filiera corta e quindi con il prodotto europeo in linea con quelle che sono le direttive comunitarie. Non ci sembra che la centrale di cui stiamo parlando segua questi principi.

Infine ci chiediamo come questa centrale sia compatibile con lo sviluppo del Porto e con la presenza, ad esempio, del Porto Agroalimentare.

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