[11/02/2010] News

Bene le energie rinnovabili negli Usa, ma mancano (anche lì) buone leggi

LIVORNO. Secondo il 2010 Outlook for renevable energy  le cose negli Stati Uniti per le energie pulite vanno bene, ma i top manager del settore sottolineano la necessità che «Il Congresso emani rapidamente politiche fondamentali per continuare la crescita accelerata dell'intero settore al fine di creare posti di lavoro e dare impulso alla crescita economica nel 2010. Se queste politiche non saranno adottate, il settore delle energie rinnovabili potrebbero dover affrontare un rallentamento degli investimenti e dei posti di lavoro nel 2010».

I dati sulle rinnovabili Usa sono stati presentati nei giorni scorsi dalla "creme" del settore, tra i quali Denise Bode, amministratore delegato dell' American Wind Energy Association (Awea); Linda Church Ciocci, direttrice della National Hydropower Association (Nha); Robert Cleaves, presidente della Biomass Power Association (Bpa); Karl Gawell, direttore della Geothermal Energy Association (Gea) e Rhone Resch, presidente della  Solar Energy Industries Association (Seia). I leader delle energie rinnovabili hanno chiesto al Congresso Usa di appoggiare un forte Renewable energy standard (Res) nazionale, con chiari obiettivi a lungo termine, con più estesi e prolungati incentivi e finanziamenti ed una legislazione globale.

Secondo loro «queste politiche potranno mantenere la competitività americana ed attirare decine di miliardi di dollari di investimenti nella produzione di energia pulita e negli impianti di produzione». Un nuovo importante studio realizzato dalla Navigant Consulting, rivela che  25% di Res nazionali entro il 2025  produrrebbe 274.000 posti di lavoro in più nelle energie rinnovabili di un "no-national Res policy scenario".

Denise Bode della Awea ha detto che «Il Res è il modo migliore per dare la certezza di cui le imprese hanno bisogno per espandere la produzione eolica a livello nazionale. L'importanza di realizzare una forte produzione di base di energia rinnovabile negli Stati Uniti non può essere sopravvalutata. Gli Usa hanno l'opportunità storica di rafforzare la clean energy economy, ma attua un disarmo economico unilaterale, non dandosi gli  strumenti politici per farlo». 

Secondo Linda Church Ciocci della Nha «La questione strategiche è come sfruttare l'enorme potenziale di crescita dell'idroelettrico ogni Stato, che porterà alla  realizzazione di ben retribuiti "family-supporting jobs" Abbiamo bisogno di Res, di una forte politica di incentivi fiscali e altre forme di sostegno se vogliamo raddoppiare il contributo dell'idroelettrico al portafoglio dell'energia americana.

Per Robert Cleaves della Bpa «Potrebbero essere persi migliaia di posti di lavoro nel settore delle energie da biomasse se il Congresso non riuscirà ad estendere il credito d'imposta alla produzione  di 'energia da biomassa, che è scaduto di recente, alla fine dell'anno scorso. Questi crediti di imposta sono letteralmente la linea vitale per molti impianti di energia da biomassa che forniscono posti di lavoro a lungo termine e ben pagati nelle zone rurali che attualmente sono di fronte ai livelli di disoccupazione più elevati, circa il 15%. Il Congresso dovrebbe sostenere tutte le fonti americane di energie rinnovabili all'interno del rinnovo del tax credit per la produzione di energia da biomassa e superarlo con un più aggressivo national renewable electricity standard. Politiche che promuovano la crescita del settore delle energie rinnovabili americane porteranno gli Stati verso una più efficace indipendenza energetica, creeranno migliaia di posti di lavoro duraturi nell'energia pulita, e ridurranno la  nostra dipendenza dalle fonti di energia estere».

Rhone Resch, della Seia, spiega che «Uno dei modi più veloci per creare posti di lavoro in America è quello di investire in energia pulita. Si tratta di lavori di qualità e che non possono essere esternalizzati. Dagli idraulici, agli elettricisti ai lavoratori delle costruzione, l'industria solare l'anno scorso ha creato quasi 20.000 posti di lavoro, con il sostegno dello stimulus bill. Abbiamo dimostrato che possiamo produrre la tanto necessaria crescita di posti di lavoro, ora e con le giuste politiche in atto. Ma possiamo mantenere questo slancio solo se il Congresso  metterà  in atto un disegno di legge sui posti di lavoro che promuova la diffusione dell'energia solare e delle altre clean energy technologies».

L'amministrazione Obama sembra essere consapevole di questo distacco tra una industria "green" che corre ed una politica che procede come una lumaca. Un paio di giorni fa ha annunciato la prossima istituzione di una nuova Agenzia governativa dedicata al cambiamento climatico ed a come trarne profitto economico. L'agenzia dovrebbe vedere la luce nell'anno fiscale 2011.

Gary Locke, il segretario Usa al commerci, ha detto che la nuova Agenzia federale dovrà per esempio essere di sostegno alle imprese del settore eolico, fornendo loro i dati sulle caratteristiche dei venti. «Anche con i nostri migliori sforzi, sappiamo che un certo grado di cambiamento climatico è inevitabile e i cittadini, le imprese ed il governi americani ... devono essere in grado rispondere alle sfide ambientali ed economiche che ci attendono - ha spiegato Locke ai giornalisti -. L'idea è la seguente: più imprese hanno informazioni sulle energie alternative, più possono fare profitti, più creeranno posti di lavoro e più risponderanno ai bisogni energetici del Paese e del mondo. In questo processo, si scoprono nuove tecnologie, si realizzano nuovi business e si creano nuovi lavori»

Il governo Usa ha anche realizzato un sito internet destinato ad imprese, industrie, ricercatori e cittadini che presenta i dati sul global warming di cui dispongono le autorità statunitensi.

Il nuovo servizio (www.climate.gov) prevede una riorganizzazione della National Oceanic and Atmospheric Administration (Noaa), che fa parte del Dipartimento del Commercio e comprende il National Weather Service. «La Noaa fornisce già dati ad imprese che vanno dall'agricoltura alla pesca, dall'energia ei trasporti, nonché per le previsioni del settore meteo - ha spiegato  Locke -  Ma le informazioni sui cambiamenti climatici sono disperse tra le agenzie. Accentrare le competenze della Noaa e le informazioni sul cambiamento climatico in un unico luogo aiuterebbe queste industrie e le altre interessate alle energie rinnovabili, come l'energia eolica, le pianificazione di infrastrutture e urbanistica, così come la prevenzione e controllo delle malattie».

Secondo l'amministratrice del Noaa, Jane Lubchenco, «il nuovo servizio dovrebbe offrire informazioni per help plan  su innalzamento del livello del mare, erosione costiera, prolungamento delle stagioni vegetative, aumento di forti nubifragi e altri eventi di forte maltempo, tutte previsioni conseguenze del cambiamento climatico».

L'annuncio del Noaa è stato accolto bene dal presidente del Sierra Club, Carl Pope: «Dato che gli inquinatori ed i loro alleati continuano a cercare di intorbidire le acque intorno alla scienza del clima, Il Clima Service fornirà un facile accesso diretto alla valutazione della ricerche scientifiche effettuate dagli scienziati del governo e dagli altri».

Torna all'archivio