[10/02/2010] News

Wwf e Lipu-BirdLife Italia contro la Regione Marche in difesa della biodiversità

FIRENZE. Le due associazioni ambientaliste nei giorni scorsi hanno depositato al Tar (Tribunale amministrativo regionale) delle Marche, il ricorso con il quale chiedono l'annullamento della Dgr (Delibera giunta regionale) n. 1868 del 16 novembre 2009, che stabilisce rilevanti modifiche ai confini dei siti di Rete Natura 2000, la rete di protezione della biodiversità dell'Unione Europea. I tagli riguarderebbero ben 12 sulle 13 Zps (Zone protezione speciale) esistenti nel territorio di Pesaro e Urbino.

«La decisione della Regione Marche sulle Zps che abbiamo impugnato davanti al Tar- ha dichiarato il presidente del Wwf Italia, Stefano Leoni- oltre a violare le Direttive comunitarie è in evidente contrasto con l'impegno che il nostro Paese ha assunto a livello internazionale per contrastare in modo efficace la perdita di biodiversità a livello regionale, nazionale ed europeo. Nell'Anno internazionale della Biodiversità chiediamo alle Marche, come alle altre regioni e al governo nazionale, maggiori risorse economiche per assicurare più personale qualificato, più ricerca scientifica, più monitoraggio, più vigilanza, più progetti sul campo per la conservazione e la valorizzazione sostenibile dell'immenso patrimonio naturale ricompreso oggi nella rete ecologica europea Natura 2000» ha concluso Leoni.

Lipu e Wwf contestano la non scientificità delle motivazioni con le quali la Regione ha ridotto i confini di alcune ZPS, e sottolineano che la mancanza di dati scientifici a supporto delle nuove perimetrazioni proposte fa sì che la delibera rappresenti una violazione alle direttive comunitarie "Habitat" (92/43/CEE) e "Uccelli" (2009/147/CE), ma anche di normative italiane di recepimento come il Dpr 357/1997.

«Nella scelta e perimetrazione delle Zps non possono essere adottati criteri economici e sociali, ma soltanto scientifici - ha ribadito Giuliano Tallone, presidente Lipu-BirdLife Italia - La protezione degli uccelli è infatti un'esigenza imprescindibile, così come stabilito dalla Direttiva comunitaria "Uccelli". La riduzione dei siti di Rete Natura 2000 senza motivazioni scientifiche rappresenterebbe quindi una violazione alla Direttiva "Habitat", come stabilito anche dalla Corte di Giustizia Europea. Chiediamo dunque - ha concluso Tallone - che la Regione riveda le decisioni adottate, in coerenza con le norme fissate a livello comunitario, assicurando la salvaguardia della biodiversità e dei servizi che questa garantisce alle specie viventi, compreso l'uomo».

La delibera oggetto del ricorso al Tar (notificato anche a Ministero dell'ambiente e alla provincia di Pesaro Urbino) tra l'altro -informano Lipu e Wwf- ha annullato una precedente delibera di pochi giorni prima che su basi scientifiche aggiornava i perimetri dei siti di Rete Natura 2000 della provincia di Pesaro Urbino. Le associazioni ambientaliste hanno subito espresso dubbi sul percorso normativo al presidente della regione Marche, ma a quanto pare il ricorso al Tar è stato inevitabile.

 

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