[08/02/2010] News

L'Australia firma un accordo sul cambiamento climatico col Sudafrica

LIVORNO. Il Sudafrica e l'Australia hanno firmato a Tshwane/Pretoria un accordo quadro per la futura cooperazione bilaterale in materia di cambiamento climatico. Il protocollo d'intesa stato firmato dal ministro australiano del commercio Simon Crean e dalla ministro per l'acqua e gli affari ambientali sudafricano Buyelwa Sonjica.

L'agenzia BuaNew spiega che «Le due nazioni cooperano in materia di cambiamenti climatici dal 2006, nel quadro di un partenariato per il cambiamento climatico. Il dipartimento (dell'ambiente, ndr) ha detto che la firma del protocollo formalizza la continuazione della cooperazione all'interno di questa partnership».

Secondo Crean l'accordo garantisce le relazioni bilaterali sui dossier climatici: «I due Paesi hanno cominciato a collaborare nel 2006 e continueranno a lavorare insieme per identificare, sviluppare ed applicare un programma congiunto di attività riguardanti le misure economiche per trattare il cambiamento climatico, gli impatti del cambiamento climatico e l'adattamento del settore agricolo, il cambiamento climatico e la biodiversità e il controllo e l'identità delle emissioni di gas serra a livello nazionale. L'Australia e il Sudafrica condivideranno anche le loro esperienze e insegnamenti in materia di politiche e misure climatiche, concentrandosi sulle tecnologie dell'energia pulita e sul quadro regolamentare».

L'altra questione in ballo per una più stretta collaborazione è quella del cosiddetto "carbone pulito".
Parlando a Città del Capo in occasione della conferenza Mining Indaba, Crean ha anche annunciato che l'Australia fornirà 500.000 dollari australiani a 4 università dell'Africa occidentale per sostenere il potenziamento delle capacità del settore minerario in Africa occidentale.

«Il governo australiano è impegnato a rafforzare il rapporto con l'Africa che è stato trascurato per troppo tempo. Vogliamo migliorare in modo sensibile l'impegno con i Paesi e le istituzioni regionali dell'Africa, che ospita quasi un miliardo di persone». Crean ha approfittato della conferenza per avere incontri bilaterali con i ministri delle miniere di Sudafrica, Tanzania, Mozambico, Ghana, Senegal, Eritrea e Namibia.

Nel suo discorso al convegno il ministro australiano ha affermato «il potenziamento delle capacità è un elemento chiave del programma di scambi australiano e un elemento chiave dell'accordo di libero a scambio Asaean-Australia-Nuova Zelanda e dei negoziati Pacer-Plus con i Paesi del Pacifico. L'enfasi messa sulla consultazione e il rafforzamento delle capacità progettuali fa parte del brand australiano e questo è ciò che stiamo portando in Africa».

In realtà Crean ha promosso le credenziali delle grandi società minerarie australiane che si contendono le risorse africane con cinesi, americani, indiani, francesi ed altri europei ed ha rilevato che l'Australi fra investimenti attuali e futuri ha in previsione di spendere 20 miliardi di dollari australiani in 35 paesi Paesi del continente nero.

Comunque il protocollo d'intesa con uno dei Paesi del Basic (gli altri sono Brasile, India e Cina) è un bel colpo per il governo laburista di Canberra che in Australia si trova a fare i conti con un'opposizione liberale che per bocca dei capi dei parlamentari liberali, Tony Abbott e Malcolm Turnbull, ha definito il suo progetto di legge sulle emissioni di gas serra e carbon market "great big new tax"o più brutalmente"absolute crap" (merda assoluta). .

A quanto pare in Australia questa sarà la settimana del "climate-change show down" sull'Emissions trading plan tra laburisti e opposizione di destra. Abbot ha attaccato dagli schermi dell'ABC television la legge del governo, ma è stato anche costretto a rivedere il proprio linguaggio offensivo: «Penso che quel che volevo davvero dire è che la cosiddetta "settled science" è poco profumeta. Ora, non dovete accettare che la totalità della scienza pensi che esista un ragionevole argomento per prendere importanti precauzioni contro possibili rischi, e questo è propri quel che stiamo facendo»

Intanto il vice-premier Juioia Gillard ha confermato che il governo laburista non tornerà indietro rispetto al suo progetto Emissions trading plan, nemmeno se il presidente Usa Barack Obama fosse costretto ad accantonare il suo Ets.

La destra eco-scettica australiana punta a dimostrare che il governo laburista è isolato a livello internazionale, l'accordo con il Sudafrica dimostra il contrario.

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