[05/02/2010] News

Non solo mais: negli Usa incentivi anche per i biocarburanti cellolosici

LIVORNO. L'Eisa punta anche allo sviluppo dei biocarburanti cellulosici che risolverebbero il problema della dipendenza da coltivazioni alimentati come il mais: si incoraggiano impianti pilota e si chiedono incentivi di mercato. Però la produzione prevista per il 2010 di biocarburanti cellulosici è di 6,5 milioni di galloni etanolo-equivalenti, significativamente inferiore a quello stabilito dall'Eisa per il 2010, ma l'Epa sottolinea che «Un certo numero di imprese e progetti sembrano essere pronti per espandere la produzione nei prossimi anni.

Poiché lo standard cellulosico è inferiore al livello di altri casi previsti dall'Eisa, saranno consentiti anche cellulosic credits a disposizione delle parti che ne avessero bisogno per rispettare gli standard di conformità a fine anno, ad un prezzo di 1,56 dollari per gallone (gallon-Rin). Inoltre, mentre abbiamo abbassato gli standard cellulosici al di sotto del livello altrimenti richiesto dalla legge, abbiamo mantenuto il biocombustibile avanzato e il totale dei renewable standards come previsti dall'Eisa per il 2010. Stiamo continuando a valutare la crescita del settore dei biocarburanti cellulosici ed abbiamo intenzione di emettere una proposta di avviso di regolamentazione (Nprm) ogni primavera, con una regolamentazione definitiva entro il 30 novembre di ogni anno e di fissare renewable fuel standards per ogni anno successivo».

Per quanto riguarda la conformità con gli standard di riduzione di gas serra l'Epa ha fornito alcune indicazioni precise: L'etanolo prodotto a partire dal mais, con le nuove potenzialità di utilizzo del gas naturale e delle più avanzate ed efficienti tecnologie, potrà più facilmente essere prodotto rispettando una riduzione del 20% dei gas serra; il bio-butanolo da amido di mais è conforme al limite del 20%; l'etanolo da canna da zucchero è conforme ai vigenti limiti del 50% di riduzione dei gas serra per l'advanced fuel category; il biodiesel da olio di soia e il gasolio rinnovabile da oli usati e grassi é conforme al limite del 50% di gas serra per la biomass-based diesel category; il diesel prodotto a partire da oli di alghe è conforme al 50% della soglia dei gas serra per la biomass-based diesel category; l'etanolo cellulosico e I diesel cellulosici sono conformi al 60% di riduzione dei gas serra applicabile ai cellulosic biofuels.

Entro il 2022 l'uso massiccio di biocombustibili dovrebbe ridurre le emissioni di gas serra Usa di 138 milioni di tonnellate, equivalenti all'eliminazione di 27 milioni di veicoli dalle strade. Però, secondo i dati Epa, il maggiore uso di biocarburanti avrà un impatto per alcune emissioni: «Idrocarburi, ossidi di azoto (NOx), acetaldeide ed etanolo dovrebbero aumentare ed altri, come il monossido di carbonio (CO) e benzene dovrebbe diminuire. Tuttavia, l'impatto di queste emissioni sui criteri degli inquinanti atmosferici sono molto variabili da regione a regione».

La crescita dei biocombustibili dovrebbe portare entro il 2022 ad un'espansione della produzione di mais e soia negli Usa ed all'apertura di nuovi mercati per gli advanced biofuels. Nel 2022 il Rfs2 program prevede un aumento del reddito agricolo netto di 13 miliardi di dollari, più del 36%, mentre le esportazioni di soia caleranno del 14%. Naturalmente tutto questo ha un costo che si rifletterà probabilmente sul mercato alimentare ed energetico mondiale: «Ci si aspetta che il regolamento dovrebbe far aumentare il costo del cibo per persona di 10 dollari nel 2022», dice l'Epa chiudendo la sua nota.

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