[03/02/2010] News toscana

Green port a Livorno, tra prospettive e lentezze

LIVORNO. I margini di azione per ridurre le emissioni inquinanti e migliorare l'efficienza energetica in porto ci sono e non sono affatto trascurabili. Lo dice lo studio "Green port esteso" approvato dalle Autorità portuali di Livorno, di Piombino e di Carrara che hanno messo nero su bianco obiettivi e prospettive per realizzare porti sempre più sostenibili. Secondo il documento approvato nel dicembre 2008, gli interventi per ottenere entro il 2020 i 15 megawatt da fonti rinnovabili previsti dall'Unione Europea sono molteplici: si va dal fotovoltaico all'eolico, a una migliore gestione dei trasferimento merci in banchina, all'innovativo sistema di "cold ironing". Una strategia a largo respiro che però è ancora in buona parte a livello progettuale. Sul fronte dello sfruttamento del vento, per esempio, una delle ipotesi è quella di una piattaforma off-shore, ma fino a quando non verrà approvato il piano regolatore del porto (di cui è stata presentata solo una bozza) non sarà possibile discutere in concreto di una simile proposta. Qualcosa comunque si sta facendo nel nostro scalo. Intanto, per monitorare intensità e forza del vento, nelle prossime settimane, verranno installate 5 centraline. I cinque pali da 16 metri, saranno posizionati nel Terminal Darsena Toscana, alla diga del Marzocco, alla torre faro, sulla darsena Morosini e nei pressi canale industriale.
Ma i risultati migliori per ottenere un consistente risparmio energetico, rimangono in ogni caso quelli legati alle operazioni di movimentazione in banchina e al banchinaggio delle navi. La maggior parte del consumo di energia si concentra infatti in questi due ambiti che assorbono il 95% del fabbisogno energetico dello scalo (e quindi sono le operazioni che contribuiscono maggiormente all'emissione di sostanze inquinanti). Per quanto riguarda la sosta della nave a banchina, è allo studio l'innovativo sistema di "cold ironing" che permette di fornire da terra l'energia elettrica necessaria al funzionamento degli impianti a bordo delle navi attraccate. In questo modo i generatori di bordo possono rimanere spenti per tutto il periodo di sosta prolungata. Secondo il responsabile dell'area programmazione e sviluppo dell'Autortià portuale di Livorno Livio Stefanelli, uno dei tecnici che si è occupato del "Green port esteso", il "cold ironing" è ancora di difficile attuazione. Già attivo nel porto di Savona-Vado dove è stato realizzato dalla compagnia Corsica Ferries, le maggiori difficoltà arrivano dagli impianti necessari per realizzare il complesso sistema.  «Il problema sono i costi per l'adeguamento delle navi  - spiega Stefanelli. I sistemi realizzati fino ad oggi, sono per navi di piccole dimensioni. Ci potrebbero essere maggiori possibilità nel caso di aiuti o detrazioni». Già attivo invece il progetto di Pre-clearing, servizio telematico che permette di razionalizzare e pianificare numerose attività portuali. La procedura consiste nell'anticipare lo sdoganamento delle merci prima dell'attracco delle navi in banchina così da garantire una gestione più razionale dello spazio in banchina. In ambito ambientale, infine, è in fase di sperimentazione un progetto di "fitorimediazione" per il riutilizzo di fanghi e rifiuti non tossici derivanti dai dragaggi. Per verificare la possibilità di coltivare alcune piante, sono state predisposte vasche di 10 metri per 20 nella zona del porto.

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