[28/01/2010] News

Wen Jiabao: «La Cina deve fare di pił. Per inquinamento ed emissioni la situazione resta grave»

LIVORNO. La Cina fornisce segnali ambientali contraddittori, se da una parte parla di grandi progressi, dall'altra conferma problemi ed arretratezze. Il Consiglio degli affari di Stato (il governo cinese) ha emesso un comunicato nel quale riporta quanto detto dal primo ministro Wen Jiabao: «Il governo e le imprese devono continuare ad aumentare i loro sforzi per controllare l'inquinamento e le emissioni al fine di assicurare gli obiettivi in questi settori. Il governo deve fare del suo meglio per ridurre gli inquinanti e le emissioni per raggiungere i suoi obiettivi perché la situazione resta grave».

Una specie di autorevole contrordine ai compagni del partito comunista che forse avevano ecceduto in ottimismo. Il comunicato esce significativamente dopo una riunione esecutiva del Consiglio presieduta dallo stesso Wen e segnala le (reali) difficoltà della Cina nel rispettare gli obiettivi volontari di riduzione dei gas serra e dei maggiori inquinanti, in particolare la diminuzione tra il 2006 e il 2010 del 10% del diossido di zolfo e della domanda biochimica di ossigeno (Bod). Il ministro della protezione ambientale Zhu Shengxian, ha meglio definito i dati forniti in precedenza: «Il  diossido di zolfo è calato del 10,4% su base annua in Cina in rapporto al 2008 e le emissioni del biossido di zolfo sono calate per il quarto anno consecutivo dalla fissazione degli obiettivi nel 2006».

Evidentemente i dati parziali, resi noti solo due giorni fa che evidenziavano un sostanziale rispetto degli obiettivi, ma che si riferiscono alle grandi metropoli e che lasciano nell'indeterminatezza ciò che accade nella sterminata periferia agricola e industriale (non sempre evoluta) della Cina, non hanno convinto il primo ministro.

Non a caso il comunicato dice: «Attualmente, il compito più importante è quello di assicurare il buon funzionamento degli impianti di trattamento. Degli sforzi vigorosi devono essere fatti per ridurre l'inquinamento in alcuni settori, in particolare la produzione di elettricità termica, la siderurgia e la metallurgia, i cementifici, le cartiere la chimica, la produzione di bevande e liquidi alimentari, la tipografia, la produzione di coloranti e le tintorie tessili. Delle norme più severe devono essere applicate nella gestione delle risorse idriche per assicurare la sicurezza dell'approvvigionamento di acqua potabile».

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