[28/01/2010] News

Bacini, parchi e governo del territorio: ecco perché Bertolaso non basta

PISA. Il dopo alluvione è tutt'altro che chiuso come ben sanno tutti coloro che ora debbono rimediare ai danni ingenti provocati dagli ennesimi disastri annunciati. E non è solo questione di soldi che ci ricorda tuttavia tra le tante altre cose come quello che tagli oggi lo ripaghi più salato domani. Sono quei famosi ‘risparmi' sui quali paghi dazio e non solo economico-finanziario.

Eppure nonostante questa ennesima conferma di quanto sia irresponsabile rimandare politiche e interventi in ambito ambientale a dopo ancora una volta tutto sembra ruotare unicamente a Bertolaso (Nella foto) e alla protezione civile impegnato nel frattempo anche in qualche  trasferta haitiana poco onorevole.

Dopo il terremoto ‘scopri' gli edifici fasulli. Dopo le alluvioni ‘riscopri' che la gestione dei bacini idrografici nonostante una buona legge nel frattempo  azzoppata anziché essere gestita a dovere in rapporto alle varie realtà del territorio il e con le risorse indispensabili ministero la affida al dopo di Bertolaso cioè quando ormai è troppo tardi. E la manfrina si ripete ancora una volta con l'aggiunta e l'aggravante di affidare al nostro Rambo anche una potente SPA con tanti saluti alle tante chiacchiere sul federalismo, la riforma delle istituzioni, la cooperazione e collaborazione istituzionale.

Per carità nessuna sorpresa se ricordiamo che la prima bozza Calderoli ( sul Federalismo!) quella che taglia i peli ai consigli comunali, provinciali, (ma non quelli ministeriali però) prevedeva l'abrogazione dei parchi regionali i cui enti a differenza delle autorità di bacino tenute da Roma a bagnomaria  funzionano e sanno gestire l'ambiente senza dover aspettare la visita di Bertolaso. Insomma dove hai organismi che dovrebbero e potrebbero funzionare meglio -appunto le autorità di bacino- Roma li penalizza ulteriormente, dove hai enti che funzionano meglio come nei parchi regionali  vorresti liquidarli. E meno male che stiamo parlando di federalismo.

Cosa dire? Semplicemente questo; che nuove politiche specialmente in ambito ambientale hanno bisogno di un assetto istituzionale (con meno commissari) in grado  di coinvolgere non solo tutti i livelli istituzionali ma di  dotarsi di  strumenti idonei affidati ad una   gestione in cui anche le comunità interessate possano partecipare attivamente e responsabilmente.

In vista anche del nuovo confronto elettorale non sarebbe male occuparsi di più e meglio di queste questioni che saranno anche meno appassionati del processo breve ma che con nessuna scusa possono essere  derubricate.

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