[27/01/2010] News toscana

Elettrodotto all'Elba: Terna e il comitato ai ferri corti

PORTOFERRAIO (Livorno). La storia del nuovo elettrodotto elbano viene da molto lontano: è dal 2001 che si ragiona su un rifacimento e potenziamento delle vecchia linea che Enel non riteneva più idonea a soddisfare i crescenti bisogni della più grande isola dell'Arcipelago Toscano. Grazie alle osservazioni del parco nazionale e di Legambiente ed alla contrarietà al primo tracciato proposto da Terna da parte del comune di Portoferraio che era sostenuto da un paio di comitati, il progetto è mutato radicalmente, aumentando e cambiando il percorso del cavo sottomarino da Piombino all'Elba e diminuendo drasticamente l'anello del nuovo elettrodotto sul territorio dell'Elba. Il parco nazionale ha inoltre preteso ed ottenuto che nel suo territorio e nella Zona di protezione speciale i cavi fossero completamente interrati.

Alla fine tutti soddisfatti (sembrava) alla presentazione del progetto definitivo a Portoferraio e firma sotto il via libera da parte dei ministeri dell'ambiente e dello sviluppo economico, dei comuni, della regione e della provincia. Via libera naturalmente anche da parte della soprintendenza ai beni culturali ed ambientali.

Tutto a posto? Per nulla... Nasceva un altro "Comitato per l'intero interramento del nuovo elettrodotto" che stranamente prendeva subito di mira il presidente del parco nazionale, Mario Tozzi, accusato di non aver costretto gli altri ad interrare l'elettrodotto fuori dal territorio dell'area protetta (cosa che il parco non può fare) mentre apriva una linea di credito verso le istituzioni locali ed il governo che invece avevano approvato il progetto senza chiedere l'interramento totale. Non mancava naturalmente una polemica contro Legambiente Arcipelago toscano "colpevole" di non aderire ad un comitato di cui fanno parte dichiarati antiparco e che ha goduto immediatamente del sostegno della pittoresca (ed ora commissariata) Lega Nord dell'Elba, che si è sempre distinta per le sue feroci, quanto sconclusionate e velleitarie, battaglie anti-ambientaliste ed anti-parco.
Ma da domenica scorsa la vicenda è uscita dall'ipotetica baruffa politica elbana per diventare qualcosa di molto concreto.

Ieri il Comitato per l'intero interramento del nuovo elettrodotto lanciava l'allarme ed annunciava bellicosi propositi : «Abbiamo constatato che Terna ha iniziato i lavori di scavo per le fondamenta di un traliccio, in particolare del traliccio n° 8, lavorando di domenica! Sappiamo che esiste un diritto formale, ma anche un diritto sostanziale. Il nostro diritto sostanziale e quello di tutta la nazione è quello di veder preservato il nostro territorio da qualsiasi scempio che possa ridurre le nostre potenzialità economiche legate al turismo. Il diritto di noi cittadini italiani ed elbani è quello di contrastare con ogni mezzo possibile e lecito la costruzione di una simile opera, quando è possibile tecnicamente ed economicamente raggiungere lo stesso risultato interrando completamente l'intero nuovo elettrodotto».

Oggi Terna risponde a brutto muso, direttamente da Roma: «Risale al 28 febbraio 2007 l'istituzione di un apposito tavolo tecnico, coordinato dall'Ente Parco e dalla Regione Toscana, a cui hanno partecipato anche i Comuni di Portoferraio, Rio nell'Elba, e Rio Marina, la Provincia di Livorno, e la Comunità Montana Elba e Capraia, con l'obiettivo di discutere assieme le soluzioni migliorative del progetto del 2006; il risultato di questo lavoro congiunto è stato un maggior numero di km interrati e l'ulteriore allontanamento dei conduttori aerei dalle abitazioni a Portoferraio; stupisce, quindi, che le proteste siano rivolte verso una soluzione che migliora di gran lunga l'esistente;
- Terna oggi sta adempiendo all'obbligo di realizzare un'opera prevista da tempo nel Piano di Sviluppo della rete, fondamentale per l'economia turistica dell'isola e regolarmente autorizzata dal Ministero dello Sviluppo Economico nel dicembre 2008, dopo un lungo percorso di concertazione con tutti gli enti coinvolti (Regione, Provincia di Livorno, Comuni interessati, Ente Parco), al termine del quale è stato condiviso un progetto che, oltretutto, è stato successivamente migliorato durante l'iter autorizzativo».

A sostenere il Comitato arriva Florio Pacini, dell'Italia dei Valori isola d'Elba: «é vero che Terna ha tutti i permessi per la cosi detta "opera" ma e altrettanto vero che chi ha concesso quei permessi, rimasto sorpreso e sconcertato nel vedere che disastro ambientale ne è uscito, chiede a Terna di cambiare strada. Ma i dirigenti Terna per la loro professionalità ed esperienza non sono rimasti assolutamente sorpresi, anzi sapevano benissimo cosa stavano facendo. I cittadini elbani hanno pieno diritto di difendere le loro case, il loro lavoro e la loro salute da chi li sta minacciando solo per perseguire il propri utili. I cittadini elbani hanno il diritto di non accettare un'opera voluta da altri che devasta la loro terra e uno dei paesaggi più belli al mondo, si può dire senza paura di smentita che il padre del progetto Terna sia cieco o privo di buon gusto per pensare ad uno sfregio che negli anni futuri farà chiedere: Ma chi ha progettato questo orrore? Il sindaco di Portoferraio che sognava di far diventare la nostra cittadina patrimonio dell'Unesco grazie Terna e le sue torri potrà costatare che il suo sogno e svanito. L'Italia dei Valori dell'isola d'Elba Chiede a Terna di ascoltare la voce dei cittadini e delle istituzioni, cambi il suo progetto interrando interamente l'elettrodotto e chieda scusa a quei cittadini minacciati da un suo funzionario troppo zelante».

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