[26/01/2010] News

Joint venture tra australiani e cinesi per ferro, uranio e metalli rari

LIVORNO. La Venus Resources, un'impresa geo-mineraria australiana, ha annunciato di aver trovato un accordo per la sottoscrizione di azioni e la realizzazione di una joint venture con la HD Mining & Investment Pty, una filiale dell'Ufficio provinciale di geologia e dei minerali della provincia cinese dello Shandong, che avrà una partecipazione nell'impresa australiana di circa il 7% del capitale.

Secondo quanto scrive l'Australian Associated Press, dopo l'accordo con l'ente cinese le azioni della Venus hanno fatto un balzo di 19 centesimi di dollaro australiano l'una, il 36% in più, raggiungendo i 79 centesimi «Venus acquisirà 4 milioni di dollari piazzando due milioni di azioni a 2 dollari australiani l'una (1,8 dollari) alla HD Mining & Investment Pty Ltd, alla filiale dello Shandong Provincial Bureau of Geology and Minerals. Questo darà alla HD Mining una partecipazione di circa il 7% nella Venus. HD Mining otterrà anche una partecipazione del  50% partecipazione nel progetto Yalgoo iron della Venus in Western Australia per una spesa di 8 milioni di dollari da versare in due anni. Le offerte sono soggette ad approvazione Le offerte sono soggette ad approvazione da parte Foreign Investment Review Board (Firb) dell'Australia».

Recentemente la compagnia mineraria australiana ha esteso le sue esplorazioni alla ricerca di ferro di elevata qualità, di metalli preziosi e di uranio, concentrandosi soprattutto su una zona  ricca di minerali dell'Australia occidentale molto attiva dal punto di vista geologico.

L'interesse delle istituzioni cinesi (che maschera investimenti diretti dello Stato all'estero) verso le imprese minerarie australiane non è nuovo: la stessa HD Mining & Investment Pty ha acquisito anche quote di minoranza  della Bauxite Resources di East Perth, una compagnia mineraria specializzata nell'estrazione di bauxite ed alluminio.

Quel che fa soprattutto gola ai cinesi è l'uranio dell'Australia, che ospita il 40% delle sue risorse mondiali più facilmente accessibili, l'entrata in aziende come la Venus potrebbe servire come cavallo di Troia per farsi aprire le porte di giacimenti che il governo laburista di Canberra non intende sfruttare per avviare un'industria nucleare e sui quali ci sono molte e forti perplessità ambientali rispetto allo sfruttamento per rifornire il mercato estero.

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