[25/01/2010] News toscana

Bonifiche dei Sin, in mancanza di risorse statali si cercano vie alternative...

FIRENZE. I soldi per le bonifiche lo Stato non ce li ha. Si potrebbe dire, quindi, che non c'è notizia - visto che la situazione è all'impasse da anni - alla luce del convegno "La gestione delle bonifiche, prospettive infrastrutturali in Toscana" organizzato da Confindustria Toscana presso la sede dell'Interporto di Livorno ed al quale ha partecipato anche il Ministro delle infrastrutture e trasporti, Altero Matteoli.

In mancanza di finanziamenti, dunque, i presenti al convegno si sono spesi in auspici, come hanno fatto gli assessori regionali all'ambiente, Anna Rita Bramerini, e ai trasporti e infrastrutture, Riccardo Conti, che si sono anche confrontati su alcune ipotesi di risoluzione "alternativa" al problema. «E' urgente - ha detto l'assessore Bramerini - che il Governo individui come una priorità nazionale la bonifica dei SIN (siti di interesse nazionale) e che insieme Ministero, Regioni, Enti locali e imprese approfondiscano la ricerca di soluzioni alternative per risolvere un problema che non si può demandare alla sola competenza regionale. Questo momento di discussione sulla legge 152 va colto per approfondire il nesso tra ambiente ed altri ambiti e, vista anche l'evidente carenza di risorse in questo settore, non è possibile continuare ad affrontare con approccio "separatista" le questioni ambientali, che vanno invece considerate un motore di sviluppo per il territorio,  come stiamo provando a fare nell'esperienza toscana.»

La Regione Toscana, a partire dal 1993, con la legge regionale 29/93, ha definito, in netto anticipo sulla normativa nazionale, la  procedura per la bonifica delle aree inquinate e «ad oggi - ricorda sempre l'assessore Bramerini - nella nostra regione ci sono 5 siti di interesse nazionale, di cui 3 mettono in evidenza delle criticità vista la loro concentrazione in operativi poli industriali toscani. Tutti i SIN evidenziano comunque difficoltà nella centralizzazione delle procedure e nella mancanza di risorse ricordata anche dal ministro Matteoli. Come risolvere questi problemi? Credo che la regionalizzazione dei Siti nazionali per la Toscana potrebbe essere un'esperienza allettante, visto che per quelli di competenza regionale ne abbiamo censiti oltre 400 e per molti di essi abbiamo anche già provveduto alla bonifica, ma non credo sarebbe la soluzione migliore del problema. Dunque - ha concluso l'assessore all'ambiente - rivediamo l'approccio verso i SIN, ma in generale verso le questioni dell'ambiente e formuliamo soluzioni efficaci frutto della collaborazione e confronto tra tutti gli attori coinvolti da questi temi, anche e sopratutto alla luce della scarsità di risorse disponibili»

Sul tema delle risorse, spostando l'attenzione sulla discesa in campo degli imprenditori, si è concentrato anche l'assessore Conti, il quale ha ribadito che «le politiche non possono prescindere dalle risorse pubbliche ma nemmeno soltanto dipendere da queste. Il rapporto pubblico privato è complesso; può essere incentrato soltanto sul business che chiaramente attrae l'imprenditore, ma può conoscere anche forme più tradizionali di parternariato, come quelle che stiamo sperimentando nel settore delle infrastrutture tipo il project financing. Di fronte a questo scenario credo sia opportuno cercare formule innovative: abbiamo il problema di bonificare aree del territorio regionale e nazionale e dall'altro l'opportunità di sfruttare questa necessità per attrarre imprese. Questo credo sia il modo migliore per analizzare il problema ed arrivare ad una soluzione in tempi rapidi, riappropriandoci della gestione dell'ambiente, stabilendo priorità e semplificando, snellendo procedure e normative».

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