[22/01/2010] News toscana

Alluvione Serchio: Pieroni (provincia di Pisa) chiede risposte concrete alla Protezione civile

FIRENZE. Proseguono i lavori per tornare alla normalità nel territorio del comune di Vecchiano (in provincia di Pisa), colpito il 25 dicembre scorso dallo straripamento del fiume Serchio nella zona della frazione di Nodica. Il percorso non sarà breve e per questo è necessario che siano attivati tutti i canali possibili per far convergere sul territorio tutte le risorse necessarie, ma le prime risposte venute dal governo in merito allo stanziamento dei fondi per la ricostruzione non sono soddisfacenti.

«Siamo preoccupati per i segnali che ravvisiamo nel modo in cui l'esecutivo si sta muovendo in ordine alle procedure per la messa a disposizione delle risorse necessarie a riparare i danni subiti da famiglie e aziende, primo passo per il graduale ritorno alla normalità- ha dichiarato il presidente della provincia di Pisa Andrea Pieroni- Il sottosegretario alla protezione civile Bertolaso, nel riferire alla Camera sugli eventi calamitosi del Natale scorso, ha parlato di un intervento per le somme urgenze (ripristino di infrastrutture quali strade e argini) pari a 20 milioni di euro; ma solo per la Toscana le necessità in tal senso quantificate dalla Regione assommano a 80 milioni. Questo episodio, insieme ad altri segnali, fa temere che i finanziamenti in via di reperimento possano essere insufficienti alle reali esigenze delle comunità colpite».

Dalle comunità locali erano venute anche altre richieste di agevolazioni (sospensione dei pagamenti fiscali, assistenziali, contributivi e previdenziali) per le persone e le imprese colpite dall'inondazione ma nonostante gli annunci per ora nulla di concreto. «Sabato scorso il ministro Matteoli aveva annunciato l'impegno in tal senso, parlando a nome del collega Tremonti- ha continuato Pieroni- Ma il gabinetto di quest'ultimo, da noi contattato, sostiene che questo punto deve essere inserito nell'ordinanza spettante alla Protezione civile, ancora in fase di predisposizione». A seguito di questo quadro il presidente Pieroni ha scritto una prima lettera al Dipartimento di Protezione civile, nella persona del vicecapo Bernardo De Bernardinis.

«La richiesta di sospensione dei termini fiscali, assistenziali, contributivi e previdenziali per i soggetti residenti e operanti nella zona colpita dall'alluvione del Serchio costituisce un elemento fondamentale dei provvedimenti da adottare a livello di autorità nazionale. I comuni di Vecchiano, San Giuliano Terme e la provincia di Pisa hanno trasmesso alla Direzione generale delle Entrate gli elenchi dei soggetti che si richiede possano beneficiare degli effetti del provvedimento sospensivo. A distanza di alcuni giorni dalla presentazione della richiesta, la misura non è stata ancora adottata e appare quanto mai urgente e fondamentale. Nella nostra situazione- ha scritto Pieroni- è chiara l'esigenza di una tempestiva e formale definizione della misura, a distanza ormai di ventisette giorni dall'evento alluvionale. Chiedo quindi che sia data disposizione agli uffici del Dipartimento affinché la sospensione dei termini sia inserita nel corpo dell'ordinanza di Protezione civile e che l'ordinanza stessa sia adottata nel più breve tempo possibile».

Ma Pieroni non si è fermato qui: ha scritto anche direttamente a Bertolaso (questa volta in qualità di presidente di Upi Toscana), chiedendo l'attivazione del Fondo di solidarietà dell'Unione europea per le calamità naturali a beneficio di tutte le cinque province della nostra regione colpite dall'eccezionale ondata di maltempo di fine 2009 (Pisa, Lucca, Massa Carrara, Pistoia e Prato). «Con la Regione Toscana mi riservo di quantificare quanto prima nel modo più preciso possibile i danni provocati a persone, beni e imprese presenti sul nostro territorio. Leggono la presente richiesta, e ritengo senz'altro aderiranno a questa iniziativa, i colleghi presidenti delle Unioni regionali delle province dell'Emilia Romagna, Liguria, Piemonte e Friuli Venezia Giulia, oltre ai presidenti e agli assessori alla Protezione civile delle stesse Regioni».

 

 

Torna all'archivio