[22/01/2010] News toscana

La "City Logistic" dell'assessore Bettini per abbattere il traffico livornese

LIVORNO. Una piattaforma logistica per razionalizzare la distribuzione delle merci da consegnare in città, una sorta di centro di smistamento e "riorganizzazione" delle spedizioni dirette negli esercizi commerciali del centro storico. Una struttura con gestione affidata al "pubblico" in grado limitare il traffico e l'inquinamento nelle principali arterie cittadine.

Una piccola rivoluzione, sì, ma non un sogno secondo l'assessore alla viabilità Maurizio Bettini, che di idee per la sostenibilità urbana, sembra averne molte. «Non è solo un'idea - precisa Bettini. E' la logistica applicata che in alcune città come Padova, Como, Aosta è già una realtà. Anche i tedeschi sono venuti nel nostro Paese per studiare questo modello».

Vediamo di cosa di tratta. Secondo il piano di "City logtistic" in fase di studio e elaborazione negli uffici del Comune, la piattaforma ha un ruolo decisivo per l'alleggerimento del traffico dei mezzi pesanti. Con questa nuova riorganizzazione, i corrieri e tutti i mezzi che operano per conto terzi, non potranno entrare direttamente in città ma saranno dirottati verso la piattaforma. Qui, grazie a un software che può memorizzare le merci in arrivo e in partenza, vengono pianificate tutte le consegne. L'obiettivo, è evitare, come succede oggi, che due o più mezzi si dirigano nella stessa area, o peggio ancora nella stessa strada per fare due diverse consegne.

In buona sostanza, i prodotti da recapitare in una determinata via o zona, vengono caricati su un solo furgone, in modo tale da abbattere ulteriormente le emissioni inquinanti.

Dove verrà realizzato il centro di smistamento?

«Per ora è solo un'ipotesi, ma per una tutta una serie di motivazioni (dai costi e alla strategica posizione logistica), l'Interporto Vespucci (di proprietà pubblica) potrebbe essere la scelta più idonea per il tipo di servizio».

Costo dell'operazione?

«Non parliamo di cifre esorbitanti - spiega Bettini. A Padova, vera avanguardia da questo punto di vista, è stato calcolato che in quattro anni, la spesa non è andata oltre i 360 mila euro. In più, a Livorno, per abbattere i costi dell'investimento iniziale, possiamo contare sulla presenza di un struttura pubblica come l'Interporto».

Ma cosa ne pensano i trasportatori?

«Nei prossimi giorni, abbiamo in programma i primi contatti con le associazioni di categoria del settore che, almeno per le aziende più strutturate, conoscono già questa organizzazione e sono già preparate perché consegnano in città dove la logistica funziona. E devo dire, grazie alla collaborazione con l'assessore provinciale Nicola Nista, che anche noi siamo a buon punto della fase progettuale».

Quali progetti per piazza Grande?

«Per diminuire l'accesso dei mezzi, senza instaurare divieti per bus urbani, un primo passo, è lo spostamento del capolinea dei pullman extraurbani (quelli più inquinanti perché alimentati a gasolio). Stiamo studiando una nuova collocazione agevole per gli utenti e non problematica per Atl. Sempre sul fronte di via Grande, le ipotesi sono quelle di una corsia protetta (con un cordolo) per i bus, e una pista ciclabile, anche questa protetta. Secondo l'amministrazione, per realizzare tutto ciò, sarà obbligatorio rivedere l'attuale parcheggio.

Infine, il bike-sharing. Le cinque postazioni di "bici condivise" fornite dal comune per spostarsi in città, verranno installate alla stazione ferroviaria, in piazza Attias, in piazza Cavour, in piazza Mazzini, e in prossimità del Comune.

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